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Giovedì, 25 Aprile 2024
Psicologia della Notizia

Psicologia della Notizia

A cura di Florinda Bruccoleri

Tutti pazzi per "Peppa Pig"

In una società in continua evoluzione dove tutto cambia repentinamente, insieme alla generazione mutano e si trasformano anche i cartoni animati

Oggi la psicologia della notizia sposta il suo focus, scosta un po’ la sua attenzione dalle notizie di cronaca nera degli ultimi giorni, dalla tragedie familiari, politiche e sociali per dedicarsi a qualcosa di più leggero, apparentemente banale, ma come molti di voi potranno confermare alla fine, altamente attuale.

In una società in continua evoluzione dove tutto cambia repentinamente, insieme alla generazione mutano e si trasformano anche i cartoni animati. Dei miei tempi ricordo spesso con grande nostalgia “Candy Candy”, “Georgie”, “Occhi di gatto”, “Pollon”, “Kiss me Licia” e le loro sigle indimenticabili sono facilmente reperibili su youtube: basta un click e si rivivono emozioni, sapori, odori, sogni, desideri e perché no anche le tragedie familiari, i tormenti, le vicissitudini dei nostri protagonisti preferiti.

Oggi, grazie all’elevato numero di canali dedicati ai bambini, c’è quasi l’imbarazzo della scelta su quale programma lasciare seguire ai nostri piccoli. Ma uno su tutti pare ricevere maggiori consensi e attrarre un numero indistinto di giovanissimi spettatori: sto parlando di Peppa Pig.

A tantissimi di voi avrà invaso casa, altri probabilmente non sapranno neppure chi sia, altri ancora pur conoscendola non si riescono a spiegare i motivi di tanto successo e fascino.

Si chiama Peppa ed è la primogenita di una famiglia di maialini decisamente rosa e grossi. Il suo fratellino George le è molto attaccato e in famiglia tutti le vogliono molto bene. Frequenta la scuola elementare, gioca con gli amici, ama stare all'aria aperta e il suo passatempo preferito è quello di saltare e rotolarsi nelle pozzanghere, come fanno i suoi simili del resto.

Sebbene il personaggio principale di Peppa Pig rispecchi un target femminile d'età scolare, le trame sono studiate appositamente per essere comprese anche dai bambini più piccoli e sono di gradimento anche per i maschietti.

Ma che cosa ha di così tanto speciale questo maialino?

Ho cercato di “documentarmi” su questo effetto “innamoramento di massa” e ho trovato una mamma/psicoterapeuta (www.unamammapsicoterapeuta.wordpress.com) che ne ha colto qualche elemento saliente: il cartone è dalla parte dei bambini, gli episodi sono corti e quindi rispettano il tempo di concentrazione dei bambini che la seguono; la voce fuori campo spiega con chiarezza e semplicità quello che succede, con frasi corte che contengono sempre soggetto ed azione; la grafica è molto lineare, bidimensionale, nel rispetto della prospettiva con la quale i bambini di quell’età guardano il mondo; i luoghi in cui si svolgono le azioni dei personaggi sono riconoscibili perché si ripetono (tutte le case sono sul cucuzzolo di una collina) e sono familiari ai bambini (la casa, la scuola, il parco giochi, la piscina); i personaggi sono dei maialini antropomorfizzati, infatti sembrano degli umani; gli episodi finiscono sempre in grosse e grasse risate, tanto da scompisciarsi per terra tutti insieme; il tempo è condensato, per cui in una puntata si svolge un’intera giornata (come la percezione del tempo dei bambini).

In base a queste caratteristiche, possiamo dire che si tratta di un cartone animato studiato nei particolari, dove niente è lasciato al caso e la vera magia di Peppa Pig, il motivo per cui entra nel cuore dei bambini, è un unico altro elemento fondamentale che la contraddistingue da qualsiasi altro cartone animato: la sua FAMIGLIA PIG affettuosa e presente, quella che tutti i bambini desiderano e alla quale hanno diritto. Peppa ha, infatti, due genitori che si prendono cura di lei e del suo fratellino, presenti e disponibili, attenti ai bisogni affettivi dei propri figli, non solo alle regole del quotidiano (che vengono spiegate brevemente e in maniera chiara e ferma, direi assertiva ed autorevole). Mamma e Papà Pig passano tantissimo tempo con i loro figli e per questo, agli occhi dei loro bambini, sembra quasi che non lavorino (tanto che Peppa ce li racconta poco a lavoro), li coinvolgono nelle varie attività, partecipano ai loro giochi, spiegano tutto con grande disponibilità, incredibilmente imperfetti e pasticcioni, sono dei grandi ottimisti perché riescono a trovare sempre il risvolto positivo della giornata, tanto da finire sempre in sonore risate.

Un articolo insolito, forse, ma che che avrà dato una una chiave di lettura diversa e approfondita del ""fenomeno" Peppa Pig.

Dott.ssa Florinda Bruccoleri

Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psicooncologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web:
www.florindabruccoleri.it

Tutti pazzi per "Peppa Pig"

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