Sta per arrivare agosto, mentre Caronte col suo caldo ci fa compagnia da parecchi giorni ormai facendoci venire voglia di mollare tutto e trasferirci in qualche luogo fresco, rilassante e silenzioso. Chissà quanti di voi hanno già programmato le vacanze, chissà quanti altri fortunati stanno già godendosi il meritato riposo dopo tanto lavoro; chissà quanti hanno dato ufficialmente inizio alle ferie e quanti altri sono andati in vacanza. Credete sia la stessa cosa? Non è proprio così. 

"Essere in vacanza" è una attitudine interiore, è un lasciarsi andare liberamente al riposo, è divenire capaci di guardare al mondo con uno sguardo più sereno e rilassato, è la possibilità di prendere le distanze dalla quotidianità, rimettendosi in discussione e trovando un nuovo equilibrio. La parola "vacanza" deriva dal latino “vacuum”, che vuol dire spazio vuoto. Ed è proprio dentro questo spazio vuoto che dovremmo staccare la mente, rilassarci e ritrovare una parte di noi.  

Questo dolce far niente però non ha nulla a che vedere con la pigrizia. Si tratta piuttosto di riscoprire la dolce vita, lasciarsi andare all'ozio, alla lentezza e alla improvvisazione. Per entrare a tutti gli effetti in questa dimensione basterebbe smettere di guardare l'orologio e gustarsi a fondo ogni giornata, concedersi quello che di solito non ci permettiamo durante i periodi dell'anno più frenetici e ricchi di impegni. 

Lunghe passeggiate, sport e sonni riparatori per scaricare lo stress: ecco alcuni suggerimenti per ridurre la fatica. Detto così sembra tutto alquanto surreale, parecchio difficile da mettere in pratica dato che le nostre menti sembrano ormai programmate per non fermarsi mai, per rimanere incollati ai problemi quotidiani, alle costanti preoccupazioni di salute, economiche, relazionali. 

Non siamo molto abituati a "non fare" a "non pensare" perchè è come se stessimo sprecando il nostro tempo in una inattività a cui non siamo preparati. Ma staccare la spina per un periodo limitato di tempo è sia un piacere che una vera e propria necessità fisiologica. È il corpo che ce lo richiede e anche la mente.

Allontanarsi fisicamente e mentalmente dal proprio ufficio, dai nostri luoghi abituali,  serve a rigenerare quelle energie che al ritorno ci permetteranno di affrontare i mesi futuri. Vacanza, quindi, vuol dire letteralmente avere la possibilità di concedersi uno spazio “vuoto”. Ecco… allora, cerchiamo di riempirlo non esclusivamente con quelle attività che possano fare felici gli altri ma principalmente pensiamo a ritagliarci un piccolo spazio tutto per noi, da riempire solo ed esclusivamente con le nostre priorità. … Qualsiasi esse siano!

E non è egoismo...è volersi bene, piuttosto! Buone vacanze, buon riposo, buon divertimento. 

Dott.ssa Florinda Bruccoleri 
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psiconcologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it