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Giovedì, 28 Marzo 2024
Psicologia della Notizia

Psicologia della Notizia

A cura di Florinda Bruccoleri

Sulla buona strada

È quasi ordinario leggere o ascoltare notizie di incidenti stradali, di pirati della strada che per distrazione, irresponsabilità o inosservanza e violazione delle regole feriscono o persino uccidono. Oggi questa rubrica vuole partire da qui per introdurre una riflessione rispetto a certi simili eventi, offrendo proprio una chiave di “lettura psicologica (appunto) della notizia”

È di questi giorni la notizia di un bambino investito da un’auto pirata all’uscita della scuola. È visibile sulla homepage di Agrigento Notizie il video della campagna di sensibilizzazione alla sicurezza stradale promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

È quasi ordinario leggere o ascoltare notizie di incidenti stradali, di pirati della strada che per distrazione, irresponsabilità o inosservanza e violazione delle regole feriscono o persino uccidono. Oggi questa rubrica vuole partire da qui per introdurre una riflessione rispetto a certi simili eventi, offrendo proprio una chiave di “lettura psicologica (appunto) della notizia”. Per tale motivo ho preso in prestito un articolo di una collega del Lazio che espone chiaramente il concetto.

“La psicologia del traffico (per chi non la conoscesse) è una branca della psicologia che opera nell’ambito della Salute Pubblica sviluppando programmi di ricerca e di intervento volti alla prevenzione degli incidenti e all’implementazione della sicurezza stradale. Questa ci insegna come spesso la maggior parte degli incidenti stradali non è causata dai classici “pirati della strada” ma da conducenti “normali” a causa di semplici disattenzioni che si potrebbero prevedere ed evitare, cominciando da una corretta percezione delle proprie abilità e dei rischi ai quali ci si espone con i propri comportamenti alla guida. Diversi studi, infatti, evidenziano come, la maggioranza delle vittime di incidenti appartenga ad una fascia d’età molto giovane e come, ancora, la maggior parte sia causata da categorie di soggetti a basso o medio rischio semplicemente per distrazione o disattenzione e non tanto per l’attuazione intenzionale di comportamenti rischiosi alla guida. Secondo la psicologia del traffico, un problema molto rilevante, per il rischio di incidenti stradali, è quello della sovrastima delle proprie abilità. Spesso, infatti, si confonde quella che è la semplice abilità di manovrare il veicolo con la capacità di guidarlo in sicurezza. Diversi studi di psicologia del traffico condotti in diversi paesi del mondo evidenziano, infatti, come la maggior parte dei conducenti, in ogni fascia d’età ma in particolare giovani e anziani, sia portata a sottostimare il proprio livello di rischio e a sovrastimare la propria abilità alla guida ritenendola superiore alla media. In tal modo si è meno motivati ad adottare comportamenti di prevenzione del rischio (rispetto dei limiti di velocità o uso delle cinture di sicurezza ad esempio) e ci si espone ad un maggior rischio di incidenti. Il fattore più importante per gestire responsabilmente il rischio dei propri comportamenti alla guida è costituito dall’accettazione della propria vulnerabilità. Fattore, questo, difficilmente presente soprattutto negli adolescenti, generalmente indotti a sottostimare fortemente i livelli di rischio personale. Poiché i neopatentati rappresentano una delle maggiori categorie a rischio di incidenti stradali, sarebbe opportuno che si tenesse conto di questi elementi nei programmi di formazione delle scuole guida, ancora troppo spesso incentrati sulla mera acquisizione dell’abilità di guida (Fonte: www.crescitapersonale.it)". 

Dott.ssa Florinda Bruccoleri 
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psicooncologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it

Sulla buona strada

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