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Sabato, 20 Aprile 2024
Psicologia della Notizia

Psicologia della Notizia

A cura di Florinda Bruccoleri

Senza di te. Quando il Natale amplifica le mancanze

È dicembre...dentro e fuori dal mio studio incontro la gente che si appresta a vivere le festività e tutti sembrano essere pervasi da un unico "sentire": la malinconia

È dicembre...dentro e fuori dal mio studio incontro la gente che si appresta a vivere le festività e tutti sembrano essere pervasi da un unico "sentire": la malinconia. Certo non è di attuale scoperta il binomio tra natale e nostalgia ma quest'atmosfera che respiriamo un po’ tutti sembra avere un senso comune che si tramanda di anno in anno. Malinconia intesa spesso come mancanza: mancanza di condivisione, mancanza di tempo, mancanza di gioia, mancanza di denaro e ancor di più, più di tutto, mancanza di qualcuno.

Parecchi di noi hanno qualcuno che non c'è più, qualcuno a cui dedicare un pensiero, a volte una lacrima, altre volte un sorriso. E ciascuno di noi sente che il Natale non è più lo stesso da quando quella persona "è andata via". E così quel posto a tavola rimane vuoto, quel regalo che tanto avrebbe desiderato rimane solo un rimpianto, quella festosità tipica dei giorni natalizi sembra spegnersi al contrario di tutte quelle luci che tradizionalmente illuminano i nostri balconi.

Il lutto, si sa, è una condizione permanente e anche quando viene positivamente elaborato rimane sempre quella tristezza generata dal distacco di chi non c’è più. Ma soprattutto a Natale, o durante le feste in genere, l’assenza, la mancanza, la nostalgia sono amplificate. Sì, perché Natale simboleggia per eccellenza la festa della famiglia, delle riunioni, dei cenoni, dell’allegria e della condivisione. Queste vacanze sono piene di rito, di tradizione e di aspettative.

Così, quando una persona cara che è anch’essa stata una parte della “tradizione” muore, la perdita è ingrandita. Diventa così difficile, spesso, farsi avvolgere dall’atmosfera festosa quando si vive nel dolore. Il dolore però è così diverso per tutti e ciascuno fa ciò che sente più giusto fare in quel momento. Quindi ogni famiglia troverà la soluzione che più sentirà appropriata.

Ci sarà chi deciderà di non addobbare la casa con luci, albero e palline perché ci sarebbero troppi colori a contrastare con il grigiore dell’animo. Chi, invece, rispetterà le tradizioni seppur ridimensionandole. Chi vorrà trovare un modo per ricordare la persona che manca accendendo una candela o condividendone con gli altri un ricordo. Ma, presi dalle nostre malinconie, non dimentichiamoci mai dei nostri bambini: loro hanno bisogno di sentire la felicità natalizia e di non sentirsi in colpa se sono gioiosi o eccitati per l’arrivo di Babbo Natale.

La mancanza di qualcuno sarà difficile da colmare non solo per le festività ma per sempre, starà a ciascuno di noi tenere vivo il ricordo di quella persona. E paradossalmente mi viene in mente la situazione di chi, invece, ancora in vita viene “dimenticato” a Natale da quei figli troppo presi dal loro lavoro e dalle loro famiglie. E a volte l’unica soluzione per averli tutti vicini e festeggiare serenamente è fingersi morto. Un po’ come nello spot che sta facendo il giro del mondo e che del resto è specchio purtroppo, a volte, della nostra società (il video lo trovate a questo link).

Stare insieme è il modo migliore per non sentirsi soli, anche se qualcuno di importante non c’è più. Rimangono gli altri e tutto si riequilibra (o almeno così dovrebbe essere).

Dott.ssa Florinda Bruccoleri
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psiconcologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it

Senza di te. Quando il Natale amplifica le mancanze

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