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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Psicologia della Notizia

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A cura di Florinda Bruccoleri

Quella paura di volare

L’aerofobia è una delle fobie più diffuse sia tra coloro che sono “costretti” a viaggiare per motivi di lavoro sia tra coloro che ci rinunciano immancabilmente scegliendo alternative psicologicamente più tranquille

Settembre è alle porte. Valigie disfatte, costumi riposti, souvenir a vista per ricordare le vacanze appena trascorse e voglia di tornare alla routine quotidiana pari a zero. E anche se questa estate 2014 è stata parecchio instabile dal punto di vista meteorologico e anche dal punto di vista economico, pare che comunque 14,7 milioni di italiani abbiano fatto un viaggio in agosto. E chissà di questi quanti hanno rinunciato a destinazioni lontane per quella paura un po’ scomoda di volare. 

Pare che la paura di volare colpisce 53 persone su cento (dati Alitalia), con una lieve prevalenza di donne. In sostanza ne soffre un italiano su due. I sintomi vanno da lievi disagi al sentire l’annuncio «si prega di allacciare le cinture di sicurezza» fino a veri attacchi di panico che impediscono di salire a bordo dell'aereo, rinunciando a vacanze o lunghi spostamenti.

L’aerofobia è una delle fobie più diffuse sia tra coloro che sono “costretti” a viaggiare per motivi di lavoro sia tra coloro che ci rinunciano immancabilmente scegliendo alternative psicologicamente più tranquille. E a poco servono quei dati statistici che dimostrano che l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro, a nulla servono rassicurazioni e garanzie di sicurezza. Questi dati razionali non riescono a modificare i pensieri irrazionali di coloro che hanno paura di prendere un aereo. 

I pensieri irrazionali legati all’aerofobia sono solitamente legati al timore che possa succedere un disastro, che si possa precipitare; anche se l’aereo per le sue caratteristiche genera altre paure quali la claustrofobia e la paura del vuoto. Essere sospesi in aria, staccati dal suolo, pare alimenti quel timore di perdere i propri punti di riferimento costringendo a rinunciare a qualsiasi forma di controllo per affidarsi completamente alle mani del pilota, questo sconosciuto. È come se il terrore di precipitare esprimesse in fondo quella paura di lasciarsi andare, di abbandonarsi, di fidarsi. 

Ma c’è un modo per scacciare via questa paura e volare sereni? Esistono diverse strategie che permettono di affrontare un viaggio col minor numero di disagi possibili. Tra questi, per esempio: farsi prescrivere dal proprio medico dei farmaci che aiutino ad affrontare il volo più tranquillamente; distrarsi durante il volo ascoltando musica, leggendo o guardando un film; affrontare il viaggio in compagnia di una persona di fiducia così da poterle chiedere aiuto in caso di necessità. Se ciò non dovesse bastare è utile ribadire come alla base di un’ansia molto forte, di attacchi di panico più o meno invalidanti vi sia un disagio più profondo che ha necessità di essere esplorato; perché in fondo la paura di volare non è altro che un sintomo che la persona manifesta e che nasce da un disagio interiore, assolutamente soggettivo e personale. Ecco perché, in questi casi estremi, sarebbe consigliabile intraprendere un percorso di psicoterapia dove, partendo dal sintomo si può esplorare da cosa ha origine e di cosa effettivamente si ha paura, dando un nome all’emozione corrispondente; per poi trovare soluzioni e alternative possibili per far fronte alla problematica emersa (cfr. web).

Scoprire o ritrovare la possibilità e il piacere di viaggiare serenamente permetterà di vivere meglio e di non rinunciare più a quelle occasioni lavorative o di divertimento spesso considerate impossibili in quanto irraggiungibili.

Dott.ssa Florinda Bruccoleri
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psiconcologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it

Quella paura di volare

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