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Venerdì, 29 Marzo 2024
Psicologia della Notizia

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A cura di Florinda Bruccoleri

Donne single: un caos di emozioni

Da un lato sognano ancora il principe azzurro, dall’altro parlano dei ragazzi in carne ed ossa con un misto di desiderio, rassegnazione e cinismo. Sono le ragazze di oggi, soprattutto quelle che superati i trent’anni si ritrovano ancora single

Da un lato sognano ancora il principe azzurro, dall’altro parlano dei ragazzi in carne ed ossa con un misto di desiderio, rassegnazione e cinismo. Sono le ragazze di oggi, soprattutto quelle che superati i trent’anni si
ritrovano ancora single. Certo, oggi parecchie donne sono indipendenti, spesso intraprendenti, occupano con successo posti di responsabilità e hanno un buon equilibrio interiore da non sentire probabilmente la
necessità di una vita relazionale stabile e duratura.

Ma molte si chiedono come mai, nonostante tutte queste carte in regola, è così difficile trovare un uomo con il quale pensare di condividere un pezzo di vita. Le madri e le nonne spergiurano che “arriverà quando meno te l’aspetti”, mentre a qualsiasi evento familiare zie e cugine ti chiedono come mai non ti sei ancora sposata.

Questo perché forse non conoscono il caos di emozioni in cui naviga questa generazione: costantemente in bilico tra il desiderio di prolungare in eterno la giovinezza e quello di rendere eterna una storia; tra la voglia di impegnarsi e quella di cullarsi nella propria libertà; tra il bisogno di essere amate e il terrore di assumersi delle responsabilità.

Troppo intransigenti forse, troppo concentrate su se stesse da non vedere l’altro, da non permettergli di amarle. Oppure non lo amano abbastanza tanto da farlo scappare via verso una donna più rassicurante. E così questo si traduce in un unico e spesso radicato pregiudizio: che non esistono uomini veri, uomini giusti, uomini degni di essere definiti tali.

Eppure non è così. Forse gli uomini di qualità esistono ma non si può pensare che si materializzino ai nostri piedi, in sella ad un cavallo bianco. Abbiamo mai pensato che forse può anche dipendere da noi? E se ci fosse nelle zone più oscure di sé quella paura di legarsi a qualcuno? E se fosse realmente così, come mai?

Probabilmente alla base ci possono essere ricordi di delusioni passate che non permettono di lasciarsi andare e di fidarsi dell’altro, ci può anche essere quella difficoltà a dover rinunciare ai propri spazi, al proprio stile
di vita libero e indipendente per far posto all’altro, per cominciare a pensare “a due”. Oppure, a volte, si ha semplicemente paura di perdere il proprio equilibrio emotivo, innamorandosi.

E mentre si pensa, si vive e si rimanda, il tempo passa. E più che ricercare quello giusto spesso va a finire che si spreca il tempo insieme a quello sbagliato; attendendo (passive) quel destino capace di dare una svolta alla propria vita.

Quello che dimentichiamo è che spesso siamo noi stessi a creare ostacoli, ad innalzare delle barriere impercettibili con le quali non ci permettiamo di stabilire una relazione soddisfacente. Le cause di queste resistenze interiori possono essere diverse, assolutamente soggettive e spesso anche inconsapevoli.

Ecco, quindi, che poter diventarne consapevoli è la chiave di un possibile cambiamento che può permettere di comprendere che ruolo e quanto potere ha il destino e quanto invece siamo noi a creare degli ostacoli con i
quali poi non ci apriamo all’accoglienza serena di una relazione con l’altro.

Dott.ssa Florinda Bruccoleri
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psicooncologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it

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