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Psicologia della Notizia

Psicologia della Notizia

A cura di Florinda Bruccoleri

Il mio augurio per voi

Comincia sempre così un anno nuovo: con ciascuno di noi che spera il meglio per sé e augura agli altri soddisfazioni di ogni genere. Quasi come se il cambiamento di quella data, di quei numeri sollecitasse la speranza magica e illusoria di un rinnovamento

Secondo giorno di un nuovo anno, di un 2016 che si porta dietro l’eredità degli anni precedenti: un carico enorme di aspettative, di desideri, di buoni propositi, di sogni e di speranze.

Comincia sempre così un anno nuovo: con ciascuno di noi che spera il meglio per sé e augura agli altri soddisfazioni di ogni genere. Quasi come se il cambiamento di quella data, di quei numeri sollecitasse la speranza magica e illusoria di un rinnovamento. Forse perché il nostro desiderio sta proprio lì, nel poter chiudere, strappare, insieme a quel vecchio calendario, i nostri momenti peggiori, le nostre sofferenze, le nostre delusioni, le difficoltà vissute e tutto ciò che non ci è piaciuto dell’anno appena volato via.

Sembra proprio piacerci l’abbandonarci e il lasciarci cullare dall’illusione di un futuro migliore, più sereno, più lieto, più ricco di tante cose, di tanti valori, di tante persone. E così il Capodanno, o comunque l’inizio di un nuovo anno, accresce dentro di noi un incessante conflitto: quello tra la nostra parte emotiva che si sente propensa e autorizzata a fantasticare e sperare e la parte razionale che (ahimè) ci rimette in contatto con quella realtà che, invece, non cambia così facilmente e con quel futuro che continuerà ad apparire incerto e spesso avverso.

Ma perché il passaggio da un vecchio ad un nuovo anno porta con sé tutto questo? Probabilmente perché il Capodanno sembra essere un momento appropriato per i bilanci, una occasione per riflettere sulla propria vita, sulle mancanze a livello personale, professionale, relazionale, affettivo. E spesso questi bilanci non sono mai così positivi.

Ecco così la voglia di sperare, di sognare e spesso di illudersi che tutto magicamente cambierà con l’avvento di un nuovo anno. E forse le delusioni maggiori derivano proprio da questo: dall’affidare al fato, al destino, (in questo caso ad un anno) il nostro cambiamento, il miglioramento della nostra vita.

Ogni cambiamento, però, è un processo che nasce, cresce e prende forma dentro di noi; è un movimento interiore che se realmente sentito e voluto ci rende capaci di raggiungere delle mete, degli obiettivi, dei traguardi. Solo noi siamo i responsabili del nostro cambiamento e solo noi abbiamo il potere di promoverlo o di distruggerlo.

Pertanto il mio augurio per voi è questo. Non vi auguro ricchezze, successi, gioie, felicità, relazioni, affetti, etc. Vi auguro di avere il coraggio di riconoscere i vostri desideri e potervi dare il permesso e il potere di realizzarli.

Solo così sarete i fautori del vostro cambiamento e solo così il vostro anno sarà migliore rispetto a quelli in cui passivamente avete solo atteso, sperato.

Buon inizio 2016, cari lettori. E abbiate il coraggio di cambiare.

Dott.ssa Florinda Bruccoleri
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psiconcologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it

Il mio augurio per voi

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