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Venerdì, 29 Marzo 2024
Psicologia della Notizia

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A cura di Florinda Bruccoleri

L’estate che non c'è, gli effetti sull'umore

Se le previsioni meteo risultano spesso inattendibili le piogge battenti al nord, il vento fortissimo che soffia al sud ci hanno fatto ritrovare catapultati in una nuova stagione: l’estate che non c’è...

Sei mesi intensi di lavoro sognando quel periodo più caldo dell’anno come momento ottimale per dedicarsi al relax, al mare, alla tintarella e alle vacanze. Eppure quest’anno sembra ancora tutto da riprogrammare, nonostante ci troviamo col calendario appena strappato sulla pagina di agosto.
E se le previsioni meteo risultano spesso inattendibili le piogge battenti al nord, il vento fortissimo che soffia al sud ci hanno fatto ritrovare catapultati in una nuova stagione: l’estate che non c’è.

Così i sogni invernali di una vacanza senza eguali svaniscono insieme al sole che non si vede, i soldi investiti in ferie estive lasciano una delusione difficile da ricolmare, soprattutto quando manca poco meno di un mese a quel settembre sinonimo per tanti di rientro. Ma tutte queste instabilità quanto e in che modo influenzano il nostro umore?

Sappiamo bene quanto la stagione estiva sia fonte, per molti, di positività; quanto il sole possa essere una medicina naturale per alcune malattie del corpo, ma anche per disturbi quali ansia, depressione e irritabilità che sembrano placarsi grazie ai benefici dei raggi solari. D’estate soprattutto l'irraggiamento solare, le giornate più lunghe, il mare, la temperatura più alta, modificano lo sviluppo del ciclo vitale degli esseri umani, determinando un incremento della serotonina, neurotrasmettitore deputato al controllo del tono dell’umore. Abbiamo tante volte parlato di meteoropatia, quel disturbo che colpisce chi soffre al cambiare dei mutamenti climatici e che si manifesta con sintomi di ogni tipo, dal mal di testa all'irritabilità.

Ma i mutamenti atmosferici e anomali di questa nostra stagione estiva sembrano aver proprio esagerato producendo degli effetti ancor più negativi a tal punto da essere definiti “stress da cattivo tempo”. Stando, infatti, a quanto rilevato dallo psichiatra Michele Cucchi, Direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano alcune condizioni cliniche come la depressione trovano le loro radici biologiche nell'alterazione di ritmi circadiani ormonali connessi all'umidità, l'esposizione alla luce ed i raggi solari, alla pioggia, al caldo. Quindi non è solo un atteggiamento culturale quello che ci fa dire "con questo tempo non ho voglia di fare nulla" davanti ai nostri week end piovosi d’estate. È una vera e propria inclinazione biologica.
Se le giornate estive si fanno grigie e piovose, ecco che si potrà avere la sensazione di depressione e malumore molto più forte rispetto al solito, esattamente come nei primi giorni di autunno quando le giornate si accorciano.

Cosa si può fare per non abbattersi troppo? I consigli sono semplici e facilissimi da seguire: se il tempo è piovoso meglio cercare di svegliarsi presto e essere attivi facendo sport: buttarsi sul divano o rigirarsi nel letto avrebbe un effetto peggiorativo. Bere molta acqua e tenersi idratati: aiuta a mitigare i cambiamenti repentini e gli effetti sul nostro corpo ed il sistema emotivo (fonte: benessereblog.it).
La cosa importante per combattere la nostra infelicità da privazione di tintarella è trovare il modo di aiutare il nostro corpo a produrre serotonina, l’ormone del benessere. 

Sperando, quindi, in un agosto meteorologicamente (e psicologicamente) felice vi auguro buone vacanze, cari lettori. 
Esistono diversi modi per rilassarsi dopo mesi di intenso lavoro. Cercate quelli più adatti a voi, al di là di qualsiasi tipo di previsione. 


Dott.ssa Florinda Bruccoleri
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psicooncologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it

L’estate che non c'è, gli effetti sull'umore

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