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Venerdì, 19 Aprile 2024
Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

Sprofondazione teatro

E' il fallimento dell'idea stessa della fondazione (che fu peraltro istituita ad Agrigento sull'onda lunga di un giovane deputato agrigentino che su queste istituzioni ci stava lavorando alla Camera...).

Dunque, ricapitoliamo: alla vigilia della chiusura delle indagini della Procura di Agrigento sui soldi elargiti più o meno allegramente dalla Fondazione Teatro Pirandello, scopriamo che il direttore Massimo Muglia annuncia in tv (nel bellissimo programma di Silvio Schembri e Totò Frequente) che presto lascerà il suo incarico perché ci sono troppe pressioni politiche. E visto che ora si sta dimettendo dice che forse è anche meglio chiuderla questa Fondazione che "succhia" soldi dal pubblico senza ricevere nulla dai privati. Quindi è il fallimento dell'idea stessa della fondazione (che fu peraltro istituita ad Agrigento sull'onda lunga di un giovane deputato agrigentino che su queste istituzioni ci stava lavorando alla Camera...).

Ora sappiamo che c'è del personale del Comune che costa mezzo milione l'anno per lavorare con orari di ufficio rigidi: durante le ore di teatro (e siamo al paradosso) sono pagati a parte perché è "straordinario". Sugli incarichi deciderà la magistratura (da indiscrezioni pare che delle persone che furono indagate all'inizio solo per due di esse sarà chiesto il rinvio a giudizio: se notificano loro l'avviso della conclusione delle indagini è normale che poi segue l'imputazione). Politicamente forse i consiglieri comunali - compreso quello che da proprietario di una casa in Zona A si sta facendo in quattro per dimostrare - udite, udite - che il Gui Mancini non esiste (qualcuno gli spieghi che forse proprio lui dovrebbe astenersi dall' occuparsi di una questione urbanistica che lo vede coinvolto in prima persona) - dovrebbe cominciare a farsi qualche domanda (Patti lo ha fatto, ed è al momento l'unico).

La stagione teatrale va certamente mantenuta. Ma va mantenuta non per conservare i privilegi di pochi con i soldi dei tanti. Ma perché anche in una città sgarrupata come Agrigento una stagione teatrale non può che contribuire a non farla morire, almeno dal punto di vista culturale.

Sprofondazione teatro

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