La domenica delle palme
Dunque l'Assemblea regionale ha tagliato le Province. I cinque anni di Presidenza D'Orsi rischiano di passare allo storia più per la vicenda delle palme nella sua villa di Montaperto per il quale il presidente è sotto processo, che non per "conquiste" di altro genere utili alla collettività
Dunque l'Assemblea regionale ha tagliato le Province, o meglio presidenti e Consigli provinciali, e dunque a maggio non andremo a votare per eleggere il successore di Eugenio D'Orsi. Sarà forse per questo che nelle ultime settimane si è messo a nominare assessori senza spiegare in modo plausibile quale sia la effettiva necessità (se non quella di saldare dei conti politici in sospeso).
Il fatto è che i cinque anni di Presidenza D'Orsi rischiano di passare allo storia più per la vicenda delle palme nella sua villa di Montaperto per il quale il presidente è sotto processo, che non per "conquiste" di altro genere utili alla collettività. I suoi due predecessori, Stefano Vivacqua e Enzo Fontana, almeno qualcosa di molto utile lo hanno portato a casa.
Vivacqua (personaggio di grande spessore troppo presto messo da parte dalla politica agrigentina) insieme ad una grandissima agrigentina d'adozione qual è stata la ex soprintendente Graziella Fiorentini, ha portato a casa l'iscrizione della Valle dei Templi nella lista del patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Piramidi, Partenone, Colosseo, Valle dei Templi. Scusate se è poco.
Enzo Fontana, insieme all'ex ministro Francesco D'Onofrio che fu suo assessore, ha dato il via al grande sogno del raddoppio della Statale 640.
Su D'Orsi, anche pensandoci e ripensandoci, non mi viene in mente nulla. Penso alle palme. E non certo perché siamo vicini alla domenica che precede la settimana Santa.