Legge Severino, mon amour
Vedere sindaci e assessori in prima fila per qualunque cosa e poi vedere la sala vuota quando si parla di anticorruzione dà la cifra della sensibilità della nostra classe dirigente...
Alla fine pure il prefetto Nicola Diomede, che di cose agrigentine ne sa, si è stufato. Vedere sindaci e assessori in prima fila per qualunque cosa e poi vedere la sala vuota quando si parla di anticorruzione dà la cifra della sensibilità della nostra classe dirigente a tematiche come queste. E infatti alla firma del protocollo c'era poco meno della metà dei sindaci.
Ora, non è che apponendo la firma a quel protocollo come di incanto tutti i problemi finiscono. Ma almeno... Veniamo da una provincia in cui, negli ultimi dieci anni, c'è stata mezza dozzina di comuni sciolti per mafia e sindaci arrestati e condannati per reati contro la pubblica amministrazione. La Legge Severino, quella che ha "consigliato" al sindaco Marco Zambuto di lasciare Palazzo dei Giganti, potrebbe essere un toccasana: ora i sindaci sanno che al minimo errore si viene "espulsi" dalla carica che si ricopre.
All'inizio ci saranno molti amministratori "costretti" a lasciare il campo e arriveranno tanti commissari (il che non sempre è un danno). Ma alla lunga i sindaci sapranno che non si potrà amministrare con leggerezza e che non sono ammessi errori. C'è chi dice che così ci sarà la paralisi e che nessuno avrà più il coraggio di mettere una firma. Ottimo: così diventerà sindaco solo chi avrà abbastanza coraggio. Anche di andare a firmare il protocollo anticorruzione.