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Sabato, 20 Aprile 2024
Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

La città dei cordai

Non trovo una metafora diversa per quello che si sta vedendo in questi giorni ad Agrigento dove, anziché avere tanta acqua e poca spazzatura, abbiamo esattamente il contrario: strade sommerse dalla monnezza e serbatoi – sì, i serbatoi perché noi siamo terzo mondo e ancora ci illudiamo di essere Europa – spesso vuoti

Certo, l’Ufficio Bici dà un respiro europeo alla città, la formula del protagonismo civico ci trasporta – ma bisogna chiudere bene gli occhi e sognare – in un mondo dove Bruxelles è vicinissima. Poi apri gli occhi e ti viene invece in mente il rimprovero della nonna – almeno mia nonna – che utilizzava una bellissima immagine: quella del “curdaro”, e cioè l’artigiano che fabbricava le corde e che, durante l’avanzamento del suo lavoro, doveva però fare i passi indietro. (In siciliano la frase era esattamente: “Si va nnarré comu u curdaru”). Non trovo una metafora diversa per quello che si sta vedendo in questi giorni ad Agrigento dove, anziché avere tanta acqua e poca spazzatura, abbiamo esattamente il contrario: strade sommerse dalla monnezza e serbatoi – sì, i serbatoi perché noi siamo terzo mondo e ancora ci illudiamo di essere Europa – spesso vuoti.

Va sempre ricordato che, in parte, questi problemi sono nati dalle folli riforme del Governo Cuffaro. Ma non si può tacere sul fatto che il Governo Crocetta – e prima ancora quello del suo predecessore Lombardo - non solo non sono stati in grado di correggere gli errori della creazione degli Ato (idrico e rifiuti), ma non sono stati in grado nemmeno di governare quanto sta accadendo. Davvero pensiamo che la questione rifiuti sia un’emergenza come se tutto fosse precipitato nelle ultime due settimane? Si sa da anni – anni e non giorni – eppure siamo arrivati al punto che ci sono pure i cavalli che pascolano sui cumuli di spazzatura e livelli di differenziata incompatibili con l’Europa.

Girgenti Acque ha la gestione del servizio idrico da nove anni e passa eppure ancora siamo appesi ai turni che il sito web riporta puntualmente.

Siamo insomma una città strana, dove se c’è un corteo per protestare contro l’acqua razionata e comunque cara (a prescindere da chi fissa le tariffe...)  non ci va quasi nessuno, se c’è un corteo per protestare contro l’avvelenamento dei cani randagi della Valle dei Templi ci vanno decine di persone, dove ci sorprendiamo se i profughi che dignitosamente protestano perché nelle catapecchie dove li portano a volte non c’è acqua e a volte non c’è il wi fi, dove il traffico in centro senza semafori scorre meglio e dove per tutta risposta il Comune quegli stessi semafori li mette di nuovo facendo impazzire la circolazione e dove si fanno le sacrosante Ztl senza però creare sistemi di collegamento che invoglino a lasciare a casa la macchina. E siamo anche la città dove se si fanno i botti a capodanno mezzo mondo protesta perché i botti disturbano i cani – randagi e domestici – mentre invece se i botti si sparano per San Calogero tutti zitti perché San Calogero è San Calogero. Le corde si allungano e noi andiamo indietro.

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