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Sabato, 20 Aprile 2024
Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

La mafia non è babbìo

Il prefetto Ferrandino - oggetto di critiche inaccettabili negli ultimi mesi - è costretta a spiegare che ad Agrigento (che non è Bolzano) le informative sono una risorsa insopprimibile

"L'Informativa antimafia costituisce una risorsa insopprimibile di lotta e di contrasto contro le infiltrazioni mafiose nel delicato settore degli appalti pubblici". Lo ha detto il prefetto Francesca Ferrandino. La vera notizia è che una frase del genere, che in un nessun altro posto del mondo farebbe notizia, ad Agrigento invece lo diventa. 

Il prefetto Ferrandino - oggetto di critiche inaccettabili negli ultimi mesi - è costretta a spiegare che ad Agrigento (che non è Bolzano) le informative sono una risorsa insopprimibile. Ma qui siamo ad Agrigento, dove può accadere tutto e il contrario di tutto (ed evito le frasi fatte su Pirandello...). Questa è la provincia dove c'è forse la maggiore infiltrazione della mafia negli appalti pubblici. Non è un caso che in provincia di Agrigento siano una decina i Comuni sciolti per mafia negli ultimi dieci anni. 

Le informative - ma questo non ve lo dicono - vengono sì firmate dal prefetto, ma solo dopo una rigorosa istruttoria di uffici che si avvalgono delle "informazioni" di ufficiali dei carabinieri, funzionari della Dia e via discorrendo. Servono a impedire che fondi pubblici possano finire in contesti non del tutto cristallini. Come tutti i provvedimenti, in un Paese dove lo Stato di diritto c'è, si può impugnare. Ma questa è la provincia dove il messaggio - distorto - che si vuole fare passare è che il prefetto la mattina anziché fare colazione si mette a fare le informative antimafia. E infatti basta che piazza Moro perda una banalissima causa anche su una banalissima multa da annullare che ovviamente parte il tiro al piccione contro la Prefettura. 

Ma il vero problema non è la minoranza che attacca e delegittima. La vera emergenza è la maggioranza silenziosa che tace. Di quegli esponenti delle Istituzioni, del sindacato, dell'associazionismo, che tacciono facendo finta di non vedere né sentire. La vera catastrofe di questa provincia non sono le informative antimafia, ma il silenzio che diventa connivenza con chi qualche aderenza con le cosche ce l'ha (o ce l'ha avuta).

La mafia non è babbìo

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