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Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

Statisti, poste e telegrafi

Uno dei nuovi dirigenti del settore Internet di Poste SpA, società per azioni controllata dal ministero del Tesoro, è Alessandro Alfano. Esatto, lui. Il Piccolo Fratello o il Fratello Piccolo, fate voi...

Per chi se lo fosse perso, ieri su l'Unità c'era un articolo molto interessante. Dava conto di una nomina alle Poste: uno dei nuovi dirigenti del settore Internet di Poste SpA, società per azioni controllata dal ministero del Tesoro, è Alessandro Alfano. Esatto, lui. Il Piccolo Fratello o il Fratello Piccolo, fate voi.

Per carità: nulla di illegale, nulla di illegittimo (e nulla concorso, si capisce). Sicuramente Alfano junior ha tutte le carte in regola tra tutti i possibili candidati del Paese a svolgere quel ruolo. Per dire: se mio fratello maggiore, anziché fare il dentista, facesse il ministro non è detto che a quest'ora sarei il direttore del TgUno. Uno, anche se raccomandato, deve avere le capacità, altrimenti non ha dove andare (anche se io mi sarei accontentato anche di Rai Notte…). Dunque spazio ai giovani. Alessandro, ha solo 38 anni. Se l'è cavata nella vicenda degli esami comprati all'Università – dove mi pare, ma non sono sicuro, sia stato prosciolto - poi è finito alla Unioncamere e infine alle Poste.

Diciamo che Angelino, con una mano fa sapere che delle cose agrigentine non si interessa (manco della Statale 640, della quale ha inaugurato in pompa magna l'apertura del cantiere, l'ha definita l'opera più importante dopo i Templi e blablabla) ma con l'altra mano prende gli amici suoi, dei quali si interessa. E anche molto. Persino mettendo i consiglieri friscalettari al ministero della Giustizia per valutare i magistrati. Il maestro Estiqatsi potrebbe fare l’alba…

Ora - forse temendo che al Governo ci starà ancora per poco e nonostante i vertici delle Poste siano in scadenza di mandato - ha piazzato la sua (ennesima) bandierina. Uno statista vero non dimentica mai né gli amici, né (soprattutto) i parenti. Ora ci aspettiamo (almeno questo) che alle Poste di piazza Vittorio Emanuele le file spariscano di incanto. Almeno questo fallo per Agrigento.

E il bello è che quelli del Pdl non potranno più prendersela con Eugenio D’Orsi che ha piazzato il figlio a Girgenti Acque (o una controllata di essa).

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