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Giovedì, 25 Aprile 2024
Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

Cari candidati, la terra iè sicca

Una scena tratta dal film "Johnny Stecchino", quella del "traffico" a Palermo. Un dialogo che fa sorridere ma che possiamo benissimo calare anche dalle nostre parti, dove nel bel mezzo della campagna elettorale si discute - giustamente - del rigassificatore come se questo impianto fosse l'unico «mostro» di cui dovremmo avere paura

«Iera una bella città, ma uora... Iè bellissima, il sole, il mare, i fichi d'India, Embedocle, Acchimede... Puttroppo siamo famosi nel mondo anche per qualche cosa di negativo e per esempio quelle che voi chiamate: piaghe, eh... Una, terribile e lei sa a cosa mi rriferisco, eh: l'Etna, il vulcano, che quando si mette a ffare capricci distrugge paesi e villaggi, ma iè una bellezza naturale... Eh, ma c'è un'altra cosa e questa è veramente una piaga grave che nessuno riesce a risolvere, lei mi ha già capito eh?... Iè la Siccità, ehh da queste parti la terra d'estate brucia, iè sicca, una brutta cosa... Ma iè la natura e non ci possiamo fare nenti, eh... Ma dove possiamo fare e non facciamo, perché in buona sostanza, purtroppo... Non è la natura ma l'uomo, dov'è? È nella terza e più grave di queste piaghe che veramente diffama la Sicilia e in patticolare Palemmo agli occhi del mondo... hee... lei ha già capito, è inutile che io glielo dica... mi veggogno a dillo... è il traffico! Troppe machine! è un traffico tentacolare, vorticoso, che ci impedisce di vivere e ci fa nemici famigghia contro famigghia, troppe machine!».
 
E' il memorabile dialogo tra l'avvocato/zio di Johnny Stecchino (interpretato da Paolo Bonacelli) con Dante il sosia del mafioso italo americano interpretato dal grande Roberto Benigni. Un dialogo che fa sorridere ma che possiamo benissimo calare anche dalle nostre parti, dove nel bel mezzo della campagna elettorale si discute - giustamente - del rigassificatore come se questo impianto fosse l'unico «mostro» di cui dovremmo avere paura.


Per dire, e questo è un suggerimento anche nei riguardi di tutti i candidati sindaco di Agrigento, vogliamo discutere anche dell'acqua che, lo vorrei ricordare, non solo si paga con tariffe tra le più alte d'Italia ma viene ancora distribuita con i turni? Forse Marcolin non lo sa, perché quello giustamente viene da Cornuda e pensa che forse solo nel Terzo Mondo c'è l'acqua distribuita con i turni. E Marcolin è giustificato. E' nordico, che ne deve sapere lui? Ma gli altri? Vogliamo dire pubblicamente che o si cambia registro oppure è meglio cambiare sistema?


E vogliamo anche discutere sulla Statale 640, arteria fondamentale per Agrigento - perché i turisti, quando arrivano, arrivano da qui - dove a sette anni dall'avvio dei lavori siamo ancora al punto zero perché dei trenta chilometri solo 5 (o forse di meno) sono percorribili a quattro corsie mentre il resto è un cantiere dove non lavora nessuno o se si ci lavora i cantieri vanno avanti a ritmo da lumaca

Questi, che sono temi concreti, dovrebbe essere oggetto della battaglia all'ultimo sangue. E invece su Girgenti Acque e Anas (e consorzio Empedocle) c'è il silenzio? Perché? E se magari anche il prefetto intervenisse per chiedere conto e ragione (ancora una volta) dei ritardi della 640 e dei turni dell'acqua cercando magari la soluzione cui gli agrigentini hanno diritto? Cioè, siamo sicuri che la siccità, come sostiene l’avvocato di Johnny Stecchino, sia solo colpa delle natura e che invece non sia colpa di un sistema folle con decine di enti che si occupano di acqua ognuno dei quali cerca di conservare potere, poltrone e indennità?

Cari candidati, la terra iè sicca

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