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Giovedì, 28 Marzo 2024
Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

La colonna infame

Alimentare la psicosi Ebola (soprattutto se la psicosi è alimentata da esponenti delle Istituzioni e soprattutto se la psicosi è strumentalizzata a fini elettorali) è una cosa di una tristezza infinita

La psicosi Ebola, più frutto di ignoranza che di un reale pericolo, sembra essere sbarcata anche nella città che ha quale co-patrono San Calogero, il santo nero giunto ad Agrigento al tempo della peste ed al quale gli agrigentini gettavano il pane dalla finestra perché tutti avevano sì paura, ma (almeno) non rinunciavano alla carità. La boutade di questi giorni, e cioè la proposta di divieto di permanenza anche temporanea (sic!) degli africani nel territorio di Agrigento dovrebbe far sorridere se non si trattasse invece di una cosa seria e che rischia di mettere in ridicolo una intera comunità come quella agrigentina già alla berlina per i rally dedicati ai mafiosi e per le statue dei santi fatte fermare davanti le case dei mafiosi.

Intanto, al momento, in Europa i casi di Ebola sono forse 5 o 6 (su 700 milioni di abitanti). In Italia non ci sono casi. Gli unici casi europei sono quelli manifestati da gente giunta nel Vecchio Continente su aerei (e noi aeroporto non ne abbiamo....) provenienti dai paesi africani dove il virus si sta diffondendo e in genere è gente che ha avuto contatti strettissimi con i malati perché stati lì per curarli. Alimentare la psicosi Ebola (soprattutto se la psicosi è alimentata da esponenti delle Istituzioni e soprattutto se la psicosi è strumentalizzata a fini elettorali) è una cosa di una tristezza infinita. Di tutta questa storia, che presto sarà dimenticata, rimarrà solo la lettera alla commissaria-turista di Agrigento.

Esattamente come la lapide, l'unico pezzo della Colonna Infame di manzoniana memoria (ma è un fatto realmente accaduto) risparmiato dalla successiva demolizione e che elencava le pene comminate agli «untori» della peste da un tribunale spagnolo nella Milano secentesca. La Colonna Infame (chiamata così perché solo dopo si scoprì che i due presunti «untori» erano stati ingiustamente accusati) ad Agrigento non può avere alcuno spazio. Noi agrigentini siamo egoisti, strafottenti, pessimisti, fatalisti. Ma non scemi.

La colonna infame

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