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Sabato, 20 Aprile 2024
Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

Campione al massimo

L’impressione è che il tappo sia saltato: la black list ha almeno trenta nomi, molti sono (sarebbero?) politici noti e notissimi. Ma va anche fatta un’altra riflessione: se è vero che Massimo Campione ha alle spalle una condanna, definitiva, per una turbativa d’asta in un appalto pubblico relativo all’ospedale, come è possibile che lo stesso imprenditore  continuasse a prendere appalti pubblici?

La Procura è quella di Palermo ma il centro di Blacklist è tutto agrigentino perché agrigentino è Massimo Campione, l’imprenditore che ha deciso di vuotare il sacco, e agrigentini sono molti dei protagonisti accusati di corruzione dai magistrati di Palermo.  

Massimo Campione è quello che, insieme ad altri, inguaiò l’ex sindaco di Lampedusa Bernadino De Rubeis che finì in carcere anche grazie alle sue accuse: “Mi ha chiesto tangenti per sbloccare i crediti che ho nei confronti del Comune di Lampedusa”. Solo che, da quello che sembra emergere, Massimo Campione aveva smesso di pagare (se li ha effettivamente pagati lo stabilirà la Cassazione) gli amministratori delle Pelagie ma – e  lo ha ammesso lui stesso – nel frattempo continuava a pagare manager e funzionari pubblici per ottenere appalti. Quelli allungavano i tempi della burocrazia e lui per non perdere i fondi europei era costretto a oleare la macchina per fare presto. Si dirà: il mondo va così. Il punto è proprio questo. Il mondo non deve andare così. 

Perché, sempre dalle carte dell’inchiesta di blacklist, non solo emerge la bulimia di tangenti di due pressoché sconosciuti funzionari della forestale (uno si è pure fatto comprare i climatizzatori…), ma anche la pervicace richiesta di soldi da parte dello stesso Lo Bosco: “Vedi quanto c’è per me”. 

Poi, sempre Dario Lo Bosco, quando Massimo Campione lo cerca per dire che la Polizia gli ha sequestrato il libro mastro delle tangenti dove c’è scritto anche il suo nome, a Campione dice: “Perché tu a me che hai dato soldi?”. E poi, sempre Lo Bosco, ha subito scritto e minacciato querele dicendosi “sorpreso” che il suo nome sia stato tirato in ballo. Di sicuro è che, ad Agrigento, sono in tanti ad avere frequentato, blandito, accarezzato, chiamato, nominato, invitato, Dario Lo Bosco. Ora tutti diranno che no, non lo conoscevano se non di vista. Vanno così le cose.

Solo che l’impressione è che il tappo sia saltato: la black list ha almeno trenta nomi, molti sono (sarebbero?) politici noti e notissimi. Ma va anche fatta un’altra riflessione: se è vero che Massimo Campione ha alle spalle una condanna, definitiva, per una turbativa d’asta in un appalto pubblico relativo all’ospedale, come è possibile che lo stesso imprenditore  continuasse a prendere appalti pubblici? La legge lo consente? E allora che si cambi questa legge che fa schifo.

Campione al massimo

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