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Martedì, 23 Aprile 2024
Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

Lettera a un imbecille

«Tu che stanotte sei andato a rubare i vasi messi dal Comune al Viale della Vittoria, sappilo: sei un imbecille. Tu che hai preso quei vasi, dopo avere atteso magari per ore per far sì che non ti vedesse nessuno, sappilo: sei un imbecille. Tu che metterai quei vasi a casa tua e magari li mostrerai con orgoglio ai tuoi amici, sappilo: sei un imbecille»

Tu che stanotte sei andato a rubare i vasi messi dal Comune al Viale della Vittoria, sappilo: sei un imbecille.

Tu che hai preso quei vasi, dopo avere atteso magari per ore per far sì che non ti vedesse nessuno, sappilo: sei un imbecille.

Tu che metterai quei vasi a casa tua e magari li mostrerai con orgoglio ai tuoi amici, sappilo: sei un imbecille.

Tu che avrai magari degli amici che vedendo quei vasi rideranno, sappilo: hai amici imbecilli.

Tu che hai rubato quei vasi, sappilo: hai (hai avuto) genitori imbecilli come te, perché non ti hanno insegnato nulla.

Tu che magari ora starai godendo dell’indignazione cittadina perché tu hai rubato quei vasi, sappilo: sei un imbecille.

Tu che probabilmente avevi lo stesso quelle poche decine di euro necessarie per comprare quei vasi, eppure sei andato a rubarli, sappilo: sei un imbecille.

Tu che ora magari starai leggendo questa lettera e ti stai indignando perché ti ho dato dell’imbecille, sappilo: sei un imbecille.

E infine, sappilo imbecille, prometto fin da ora di fare una violazione delle norme deontologiche della mia professione che impedisce di rendere pubblici i nomi delle persone denunciate: appena saprò chi sei, sperando che verrai beccato, diffonderò il tuo nome.

Perché di fronte a un imbecille come te non c’è codice deontologico che tenga.

Lettera a un imbecille

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