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Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

Candidati e struzzi

La mia impressione è che si stia parlando di troppe cose che hanno però un difetto di fondo: non spiegano quale sia l'idea di città che si vuole da qui fino al 2020, quando (si presume) dovrebbe finire il primo mandato del sindaco che verrà eletto alla fine di queste elezioni

Sarebbe il caso che i sette candidati alla carica di sindaco – un’enormità, ma è la democrazia bellezza – cominciassero in queste ultime due settimane di campagna elettorale a trattare dei temi che fanno per davvero parte del futuro (e del presente) della nostra città. 

Perché la mia impressione è che si stia parlando di troppe cose che hanno però un difetto di fondo: non spiegano quale sia l’idea di città che si vuole da qui fino al 2020, quando (si presume) dovrebbe finire il primo mandato del sindaco che verrà eletto alla fine di queste elezioni.

Io provo a suggerirne alcune.

1) Questione finanze del Comune. Palazzo dei Giganti è sommerso dai debiti, il commissario non ha ancora approvato il consuntivo. Non è una scemenza da poco. Se il Comune dovesse – come sembra ormai inevitabile – dichiarare il dissesto finanziario sarebbe in pericolo il posto di lavoro di centinaia di precari e tutte le tariffe sarebbero automaticamente portate al massimo. Pure gli stessi dipendenti non potrebbero dormire sonni tranquilli. Ne vogliamo parlare o no?

2) Girgenti acque. Dopo quasi dieci anni di servizio affidato dall’Ato idrico a Girgenti acque ci sono tariffe altissime (sì, sì, sono determinate dall’Autorità… ma restano troppo alte) e servizio insufficiente perché ci sono ancora i turni di distribuzione. Bisognerebbe spiegare qual è il futuro prossimo del servizio idrico e chiedere, da sindaco, al gestore quale sia il progetto per il futuro. Qualcuno dovrà smuovere l’inerzia verso cui siamo precipitati, o no? Ne vogliamo parlare o no?

3) La nostra città è in piena emergenza idrogeologica. Ci sono strade chiuse e pericolo di crolli dappertutto. Persino la Cattedrale rischia di scivolare a valle e finora abbiamo sentito solo dichiarazioni di intenti, ma nulla di concreto. Ne vogliamo parlare o no?

4) Questione rifiuti. Qual è il futuro della gestione del servizio ad Agrigento? Si insiste con le proroghe? Si fa la raccolta differenziata? Si porta la spazzatura sempre e soltanto in discarica con percentuali di riciclaggio ridicole? Ne vogliamo parlare o no?

5) La viabilità è in ginocchio. Via Volpe, il viadotto Morandi, la Statale 640 che sembra la tela di Penelope. Spieghino i candidati che cosa (e come) vogliono fare in cui dovessero essere eletti. Ne vogliamo parlare o no?

6) Gettonopoli. Poi chiederei ai candidati di proporre un patto da gentiluomini da imporre ai propri consiglieri comunali eletti. Il gettone di presenza se lo prendano perché è giusto così. Ma dovrebbero impegnarsi a dire no ai rimborsi per le assunzioni post (ma anche ante….) elezione, a rinunciare ai rimborsi di missione per i consiglieri che dicono di avere la residenza in un altro Comune. Così almeno si dà subito la parvenza di una elezione non funzionale a grattare qualche euro. Ne vogliamo parlare o no?

7) Rigassificatore. Ovviamente, altrimenti poi pare che qui siamo schierati, i candidati dovrebbero impegnarsi pure a dire no al rigassificatore e spiegare soprattutto come intendono dire no all’ipotesi di una eventuale decisione dell’Enel di costruirlo. Spieghino con quali strumenti giuridici e politici. Dire no va bene e siamo tutti (o quasi) d’accordo. Ora serve anche capire nel caso come. Ne vogliamo parlare o no?

Candidati e struzzi

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