Non so voi, ma a me quando ho visto il video dei parlamentari del Pdl che firmavano le dimissioni veniva da ridere. Quella mano tremolante come a chiedersi: ma davvero dobbiamo rinunciare ai nostri quasi 20 mila euro al mese (che fanno 240 mila l'anno, 1,2 milioni in una legislatura) e alla bella vita romana rischiando poi di non tornare mai più qui se il capo si dimentica di noi? La risposta per tutti noi - e per molti di quegli stessi parlamentari - è ovvia ed è "no".

Questi forse la lettera la firmano perché tanto sanno bene che le dimissioni non esistono (e l'aula dovrebbe votare ogni singola dimissione per renderla esecutiva... Figurarsi...). Da Catania leggo che Castiglione già frena. Alfano, come suo costume, non parla se prima non capisce che aria tira a Palazzo Grazioli. Prima sente che dice il Caro Leader e poi, in pubblico, si adegua, magari consigliato dalla pletora di agrigentini che si è portato a Roma al ministero (come leggo stamattina su La Sicilia) a più di 40 mila euro l'anno per "consigliare" il ministro. Bah.

Poi a Palermo si legge di quelli del Pd che chiedono agli assessori dello stesso pd di "mollare" Rosario Crocetta. Lo stesso partito che ha sostenuto il governo di Raffaele Lombardo (sotto processo per fatti di mafia) e in una fase storica anche il governo di Salvatore Cuffaro (in carcere per fatti di mafia) dice no a Rosario Crocetta (minacciato di morte dalla mafia). Bah.