Che l'impegno politico negli ultimi 20 anni non sia più legato ad una Idea è evidente. Il Muro di Berlino dall'89 non c'è più e dunque le cose sono cambiate e non solo sotto la Porta di Brandeburgo. Prendiamo ad esempio i fatti dell'ultima settimana. Il buon Angelino - che da segretario del partito apprende che dovrebbe dimettersi da ministro per quanto deciso in una riunione a cui lui non ha partecipato (ma Dudù c'era...) - alza la voce e in una drammatica nottata decide che stavolta ne va della sua dignità personale. Vince la battaglia (ma sulla guerra ho qualche dubbio: se abbassa la guardia Quello si vendicherà...) e a cascata gli echi della "vittoria" arrivano pure ad Agrigento. 

Lasciamo stare Nino Bosco suo malgrado costretto ad una inversione a U che se fosse stato in autostrada gli avrebbero ritirato la patente: il 19 settembre dichiara, tra le tante belle cose, "Viva Forza Italia" e il 2 ottobre era dato come uno degli aderenti al nuovo gruppo contrapposto proprio a Forza Italia. 

Ho letto persino un "Berlusconi calà i corna" (che nello slang agrigentino non ha nulla a che fare con la fedeltà della moglie ma significa un più semplice "si è dovuto arrendere") che ha lasciato di stucco chi era abituato a leggere difese (impossibili) financo davanti l'indifendibile. Sono alfaniani. Se ne fregano della sigla. Per loro esiste, fino a quando esiste, Angelino. Il resto è fuffa. Sarà bellissimo se, come sembra, lo strappo non ci sarà. 

Sia chiaro, non è il primo esempio e non sarà l'ultimo. Abbiamo visto la transumanza dei ciminiani dal Pdl a Grande Sud, i quelli di Gentile dal Pdl a Futuro e Libertà. Mai appresso ad un'Idea, ma sempre appresso all'idea di una persona.