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Sabato, 20 Aprile 2024
Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

Riecco l'albero della cuccagna

Chiunque l'abbia visto (l'alberello di piazza stazione, si capisce) con quella vistosa sponsorizzazione ha pensato ingenuamente - perché noi agrigentini siamo ingenui - che lo avesse pagato il centro commerciale reclamizzato. Invece no

La vicenda denunciata dal consigliere Simone Gramaglia dell'albero di Natale che il Comune, attraverso i fondi del 30 per cento del Parco, ha sistemato in piazza stazione sembra un film già visto. E soprattutto non può essere liquidata così, come una normale polemica tra amministrazione e opposizione. Perché si avvicinano le elezioni (stavolta dovrebbero essere solo Europee ma, statene certi, il sindaco Marco Zambuto, non si candida nemmeno questa volta) e tornano i piccoli fondi pubblici - due o tremila euro, non di più - elergiti un po' border line. 

Questa volta si parla di un alberello di Natale da tremila euro (che, diciamolo, avrei potuto fare anche io e sono comunque abbastanza convinto che quello fatto quest'anno a casa mia era pure più bello: bianco e Tiffany, avendo una famiglia di sole donne...). Chiunque l'abbia visto (l'alberello di piazza stazione, si capisce) con quella vistosa sponsorizzazione ha pensato ingenuamente - perché noi agrigentini siamo ingenui - che lo avesse pagato il centro commerciale reclamizzato. Invece no. Qualcuno forse si è pure preso i soldi per quella pubblicità, ma ha anche incassato tremila euro nostri

Probabilmente lo scandalo Fondazione ha insegnato qualcosa: in quel caso gli importi erano così bassi che la Procura ha deciso in larga parte di archiviare. Forse hanno scoperto questo sistema? Elargire piccole somme per stare al di sotto della soglia «avviso di garanzia» eventuale. Ed è qui che vi do un piccolo vademecum: se un giornalista vi chiede soldi sappiate che sta commettendo una gravissima violazione delle norme deontologiche che regolano il nostro Ordine. Il giornale per il quale lavoro ha incaricato da sempre (e non da ieri) società esterne per la raccolta pubblicitaria. I giornalisti insomma non devono e non possono chiedere pubblicità a nessun titolo. Se qualcuno lo fa, non fidatevi: vi vuole solo scucire denaro.

Riecco l'albero della cuccagna

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