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Giovedì, 25 Aprile 2024
Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

L'arrabbiato immaginario

A ben vedere il fallimento (pardon: il mancato raggiungimento degli obiettivi, così non si offende) della Amministrazione provinciale targata Eugenio D'Orsi è certificato dai numeri che egli stesso nel surreale incontro aperto a tutti (giornalisti, aficionados e curiosi) ha fornito

A ben vedere il fallimento (pardon: il mancato raggiungimento degli obiettivi, così non si offende) della Amministrazione provinciale targata Eugenio D'Orsi è certificato dai numeri che egli stesso nel surreale incontro aperto a tutti (giornalisti, aficionados e curiosi) ha fornito. Ha parlato di avanzo da 17 milioni, dimenticando però di dire che un ente non è una famiglia: se hai questo avanzo è perché non sai spendere. Abbattimento delle spese per la cultura: in una provincia come quella di Agrigento abbattere i costi della cultura non è un risultato positivo. E' un pessimo risultato. Piuttosto sarebbe stato meglio riqualificare la spesa sganciandola dal clientelismo che ha piazzato le tende (anche) alla Provincia. Vabbè, ma tanto elezioni non ce ne saranno e dunque il presidente D'Orsi sui libri di storia ci andrà se non altro perché è stato l'ultimo.

Il punto è però un altro. Anche ieri il presidente ha lanciato accuse a destra e a manca. Sugli sprechi il convitato di pietra era Enzo Fontana, il mai nominato suo predecessore. I raffronti tra le due amministrazioni hanno costruito questo assioma: io ho risparmiato, quell'altro buttava i soldi dalla finestra (per usare un eufemismo). E poi anche le accuse ai giornalisti che scrivono bene o male a seconda dei soldi che la Provincia elargirebbe. Io non lo so se queste cose accadono per davvero.

Ma se il presidente D'Orsi ha elementi concreti si rivolga all'Ordine dei giornalisti per le violazioni deontologiche o alla Procura per le richieste di natura estorsiva. Almeno a fine mandato abbandoni la politica del "parlare tanto per parlare" e adotti la politica del "l'ho detto e dunque lo faccio".

Comunque ha annunciato che martedì darà l'elenco dei soldi che ha (avrebbe) elargito ai giornalisti. Non vediamo l'ora di leggerlo. Noi, di sicuro, non ci siamo. Detto questo, D'Orsi su una cosa ha ragione e merita il rispetto di tutti: ha diritto di sapere chi gli ha bruciato la casa di Capreria.

L'arrabbiato immaginario

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