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Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

Acqua e barbarie

Ma il problema è un altro: le Istituzioni – parliamo anche della Prefettura – non possono e non dovrebbero tollerare questo continuo stillicidio. Ma, per fortuna, ci sono gli autobottisti che l’acqua, invece, te la portano sempre e comunque

Come si possa tollerare che 100 mila persone, già abituate all’acqua razionata, restino a secco per quattro giorni per i “soliti” lavori indifferibili lungo una condotta ancora non si è capito. Anche perché diciamolo: sti lavori di manutenzione lungo gli acquedotti sono ormai diventati così comuni che le cose sono due: o si esagera con i lavori oppure la manutenzione non deve essere esattamente a regola d’arte. Lo dico, naturalmente, da non tecnico ed è probabile che mi sbagli. Probabile, ma non sicuro.

Ma il problema è un altro: le Istituzioni – parliamo anche della Prefettura – non possono e non dovrebbero tollerare questo continuo stillicidio. Ma, per fortuna, ci sono gli autobottisti che l’acqua, invece, te la portano sempre e comunque. A prezzo maggiorato se vi è molta richiesta, come accadrà in questi giorni di interruzione. E’ la legge del mercato, bellezza.

Dunque niente acqua in sei comuni e disagi per altri quattro e il tutto è stato liquidato con un burocratico comunicato. Perché la burocrazia gioca un ruolo esserziale: Sicilacque comunica i lavori e Girgenti Acque mette le mani avanti spiegando in burocratese che se manca l’acqua la colpa non sarà del gestore.

Ma qui ormai non ci sorprende più nulla. In un luogo dove anche l’acqua, che si paga carissima, arriva razionata (se va bene due volte alla settimana) e nessuno o quasi si indigna lascia lo spazio e la possibilità ai burocrati messi là dalla politica di decidere che sì, centomila persone possono restare senza acqua.

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