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Martedì, 23 Aprile 2024
Fitness

Coronavirus e sport: la palestra in casa a tutte le ore

Come la pandemia ha camiato il nostro modo di fare sport e quale sarà il prossimo futuro per palestre e centri fitness

La pandemia da Coronavirus ha cambiato e stravolto molte delle nostre abitudine: tra smart working, distanza di sicurezza e dispositivi di protezione, ci siamo dovuti abituare, e spesso inventare, nuove routine legate a lavoro, vita privata e benessere.

Anche lo sport ha risentito del tutto con stadi e centri sportivi chiusi e molto spesso durante i vari lockdown anche balestre e centri fitness. Infatti, secondo un’indagine su 600 sportivi italiani realizzata da Sportclubby, la principale piattaforma in Italia per prenotare corsi online o in palestra e servizi dedicati ad ogni tipo di sport, nel 2021 lo sport diventerà “ibrido”: non solo allenamenti in palestra, ma anche corsi online e outdoor, mentre i club diventeranno vere e proprie piattaforme di servizi legati a sport e benessere. Parallelamente, l'evoluzione digitale del rapporto palestre - allievi contribuirà alla diffusione di tecnologie e servizi innovativi.

L’attuale situazione di emergenza ha però aperto le porte anche a un modo “ibrido" di fare sport: infatti, anche se 7 italiani su 10 nel 2021 e con la fine della pandemia torneranno ad allenarsi in presenza, il 16% degli intervistati ha dichiarato che affiancherà ai corsi in sede anche attività online e/o outdoor. A questi si aggiunge una nuova fascia di utenti, che prevede di allenarsi soprattutto in livestreaming (3%) o con lezioni registrate on demand (1%). Inoltre, i corsi online potrebbero permettere ai club di espandere il proprio mercato in tutta Italia: infatti, 1 italiano su 3 dichiara che nel 2021 si allenerebbe online anche con palestre o trainer al di fuori della propria area territoriale.

Per quanto riguarda le attività outdoor, invece, il 7% degli sportivi dichiara che sceglierebbe di allenarsi all'aperto se supportato dal proprio centro o istruttore di fiducia, mentre il 3% preferisce allenarsi esclusivamente all’aperto senza pagare un’iscrizione in palestra.

Infine, un probabile cambiamento futuro riguarderà gli orari in cui ci si allena, influenzati dalla crescita e dall'applicazione stabile dello smart working in molte aziende italiane: il 36% degli intervistati, infatti, praticherà sport anche in orari non “di punta”. Questo potrebbe portare ad un’offerta di corsi più dilazionata nel corso del giorno o ad un incremento del consumo online “on demand”.

Il rapporto tra sportivi e club

Come abbiamo visto, il rapporto con lo sport sarà sempre più influenzato dal digitale. Tra le aspettative degli sportivi che frequentano club e centri sportivi, il 62% degli intervistati vorrebbe che il proprio club utilizzi delle tecnologie adeguate per offrire servizi su misura, come corsi negli orari più richiesti o promozioni basate sui propri gusti ed esigenze. Altrettanto importante, poi, è anche l’applicazione di un modello multi-servizio, facilitato da strumenti digitali: il 44% degli sportivi, infatti, vorrebbe poter affiancare all'iscrizione in palestra anche altre opzioni legate a sport e benessere (come la visita medica, essere seguiti da un nutrizionista e/o un fisioterapista, poter praticare meditazione, etc), mentre il 21% si aspetta nel 2021 anche un’offerta integrata di strumenti per facilitare la pratica sportiva, come pagamenti digitali, assicurazioni, servizi di trasporto casa-palestra per ragazzi e welfare aziendale. Infine, il 18% degli intervistati vorrebbe che il rapporto con la community di sportivi nata quest'anno su social e app venga coltivato anche in futuro, per ricevere aggiornamenti costanti e stimoli nuovi e sempre diversi.

I limiti dello sport online 

Ma lo sport online ha anche sei limiti: tra gli ostacoli principali allo sport online hanno inciso l’assenza di spazi adeguati in casa (36%), ma anche l’impossibilità di praticare il proprio sport o relativi esercizi di potenziamento a distanza (32%). Per il 24% degli sportivi intervistati, poi, la presenza di familiari o animali che interrompono la lezione è stato il motivo principale di abbandono, mentre il 20% ha rinunciato allo sport online per staccare dal pc e dal mondo digitale, dovendo trascorrere troppo tempo su dispositivi elettronici e piattaforme di videochat per lavoro. 

Inoltre, alcuni degli intervistati (14%) non hanno praticato sport online poiché non possedevano le competenze e gli strumenti tecnologici di base, come anche la volontà di acquisirli, mentre il 10% non ha trovato online corsi adeguati al proprio livello di abilità ed esperienza. 

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