Come donare il sangue
Un piccolo vademecum su chi può o non può donare il sangue, quando e come farlo e a chi rivolgersi
Oggi più che mai donare il sangue serve a salvare vite, allungarne la durata e migliorarne la qualità. Il sangue è indispensabile e sono tante le situazioni che lo richiedono:
- nei servizi di primo soccorso e di emergenza/urgenza;
- in molti interventi chirurgici e trapianti di organo e di midollo osseo;
- nella cura delle malattie oncologiche ed ematologiche;
- in varie forme di anemia cronica, immunodeficienze, emofilia.
Il fabbisogno di emocomponenti non si verifica solamente in presenza di condizioni o eventi eccezionali quali terremoti, disastri o incidenti, o durante interventi chirurgici ma anche nella cura di malattie gravi quali tumori, leucemie, anemie croniche, trapianti di organi e tessuti.
Quindi, donare è un atto importante che richiede consapevolezza e le giuste azioni; vediamo allora quali sono i requisiti principali.
Requisiti per donare
Età: candidarsi a diventare donatori un soggetto compreso tra i 18 e i 60 anni. Chiunque desideri donare per la prima volta dopo i 60 anni può essere accettato a discrezione del medico responsabile della selezione. È possibile continuare a donare fino al compimento del 65° anno d’età e fino al 70° anno previa valutazione del proprio stato di salute.
Peso: Il peso del donatore non può essere inferiore ai 50 kg e il soggetto in buona salute.
Stile di vita: Nessun comportamento a rischio che possa compromettere la nostra salute e/o quella di chi riceve il nostro sangue.L’idoneità alla donazione viene stabilita da un medico mediante un colloquio, una valutazione clinica e una serie di esami di laboratorio previsti per garantire la sicurezza del donatore e del ricevente.
Chi non può donare
Ecco invece i motivi per cui non si può donare o occorre aspettare
Almeno 4 mesi dopo aver fatto piercing, tatuaggi, rapporti sessuali a rischio non reiterati (occasionali, promiscui), interventi chirurgici maggiori, agopuntura, endoscopie (es. gastroscopia, colonscopia).
Da 6 a 12 mesi dopo il rientro da viaggi in zone dove esiste il rischio di contrarre malattie infettive tropicali. Almeno 6 mesi dopo il parto.
Ci sono periodi differenti invece per vaccinazioni, patologie infettive, assunzione di medicine, e per queso occorre consultare il proprio medico.
Naturalmente sono esclusi in maniera permanente i soggetti con positività per test HIV, epatite B e C e malattie croniche.
Come donare
Chi desidera diventare donatore di sangue può prendere contatto con la sede AVIS più vicina. Prima di ogni donazione, il donatore (o aspirante tale) è tenuto a compilare un questionario finalizzato a conoscere il suo stato di salute (presente e passato) e il suo stile di vita. Il successivo colloquio e la visita con un medico aiuteranno ad approfondire le risposte alle domande contenute nel questionario.
Il mattino del prelievo è preferibile aver fatto una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, tè o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati semplici.
Esami e controlli
Al fine di garantire elevati livelli di qualità e sicurezza del sangue e per tutelare la salute sia del
donatore, sia dei pazienti, ad ogni donazione il sangue prelevato viene sottoposto ai seguenti esami:
- Esame emocromocitometrico completo.
- Esami per la qualificazione biologica del sangue e degli emocomponenti di seguito elencati.
In occasione della prima donazione vengono inoltre eseguiti i seguenti esami per la determinazione
dei gruppi sanguigni:
- Fenotipo ABO mediante test diretto e indiretto.
- Fenotipo Rh completo.
- Determinazione dell’antigene Kell e, in caso di positività dello stesso, ricerca dell’antigene Cellano.
- Ricerca degli anticorpi irregolari anti-eritrocitari.
Inoltre, il donatore periodico è sottoposto, con cadenza almeno annuale, anche ai seguenti controlli ematochimici: glicemia, creatininemia, alanin-amino-transferasi, colesterolemia totale e HDL, trigliceridemia, protidemia totale, ferritinemia.
Dopo il prelievo
Dopo il prelievo il suggerimento è di reintegrare i liquidi e gli zuccheri con una seconda colazione più abbondante e di non svolgere attività o hobby rischiosi e strapazzanti per il resto della giornata.