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Giovedì, 25 Aprile 2024
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“Rosario Livatino – Un giudice di frontiera”, il giornalista Castaldo racconta l'eccidio su Raitre

La puntata è introdotta da Paolo Mieli, sarà ricostruito il contesto in cui maturò l'uccisione in occasione del trentesimo anniversario

Il 21 settembre del 1990 Rosario Livatino, un giovane magistrato di 38 anni in servizio al tribunale di Agrigento, viene barbaramente ucciso mentre si reca al lavoro. E’ l’ottavo giudice a cadere in Sicilia sotto i colpi della malavita organizzata. 

Su Rai Tre, domenica alle 18, sarà raccontata la sua storia con uno speciale dal titolo “Rosario Livatino – Un giudice di frontiera”.

La puntata - l’autore è Peter Freeman, il regista è Matteo Minissi - ricostruisce la storia di Rosario Livatino e la guerra di mafia scatenatasi negli anni Ottanta con l’emergere del fenomeno criminale della cosiddetta Stidda, organizzazione contrappostasi a Cosa Nostra in uno scontro che ha causato oltre 200 morti, coinvolgendo i principali centri della provincia agrigentina, da Palma di Montechiaro a Porto Empedocle, fino a Racalmuto, il paese natale di Leonardo Sciascia. 

Tre anni dopo, il 9 maggio 1993, è Karol Wojtyla, in visita pastorale nell’agrigentino, a pronunciare parole di fuoco contro la mafia durante la sua omelia nella Valle dei Templi: poche ore prima il pontefice ha incontrato i genitori del giudice assassinato. Poche settimane dopo giunge la risposta di Cosa Nostra, prima con le bombe di Roma alla Basilica di San Giovanni in Laterano e la chiesa di San Giorgio al Velabro, poi con l’omicidio di Padre Pino Puglisi, parroco nel quartiere palermitano di Brancaccio. 

La puntata è introdotta da Paolo Mieli. Tra gli intervistati i giornalisti Franco Castaldo, de La Sicilia memoria storica della mafia agrigentina, e Attilio Bolzoni di Repubblica. 
 

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