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Martedì, 16 Aprile 2024
Spettacoli

In città arriva Silvio Orlando: “Ricordiamoci di voler bene, anche se oggi questa frase sembra quasi una bestemmia”

Nel weekend sarà al teatro Pirandello, protagonista (e regista) di “La vita davanti a sé”: una storia d’amore che l’attore pluripremiato definisce “La più bella e struggente dopo Romeo e Giulietta”

“Bisogna voler bene” sono le ultime parole del suo spettacolo, l’ultima frase di una storia che invita il pubblico a porsi delle domande. Pubblico che riempirà platea e palchi del teatro Pirandello dove, sabato 18 e domenica 19 febbraio, andrà in scena “La vita davanti a sé”. Silvio Orlando, oggi uno dei volti più riconoscibili del cinema italiano che tra l’altro ha fatto incetta di premi proprio nel 2022 con il film indipendente “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo (nel cast c’è anche Toni Servillo), è arrivato in città. 

E’ il protagonista della riduzione teatrale, da lui stesso curata e diretta, del romanzo di Romain Gary. Un libro che lo ha folgorato, un testo perfetto per il palcoscenico dal suo punto di vista. “Perché il teatro - dice Orlando - è il territorio migliore, con il suo linguaggio, che rende al meglio questa storia alla quale il cinema non è stato in grado di rendere giustizia” (il riferimento è la versione per il grande schermo del 2020 di Edoardo Ponti con Sofia Loren ma anche quella del 1977).

“Il cinema - dice Orlando - tende a portare il racconto eccessivamente sul piano del realismo mentre in questo caso il teatro, attraverso la parola, riesce a ricostruire con maggiore efficacia la visione di Momò, questo bambino straordinario al centro della storia. 

Io interpreterò principalmente lui ma anche tutti gli altri ruoli. Si tratta di una delle più belle storie d’amore mai scritte, forse superata solo da ‘Romeo e Giulietta’. Momò è un arabo-musulmano orfano, una specie di fantasma che si aggira per le strade di Parigi, ospite di un orfanotrofio clandestino gestito da Madame Rosa, ex prostituta ebrea reduce da campi di concentramento. L’improbabile storia d’amore tra questo bambino nel principio della sua esistenza e questa donna alla fine dei suoi giorni, con il loro accudimento reciproco, risulta davvero commovente, straziante ma divertente al tempo stesso. 

E poi c’è la frase emblematica che chiude lo spettacolo: ‘Bisogna voler bene’. Potrebbe sembrare scontata, ma al giorno d’oggi, in un mondo dominato dal cinismo, quest’affermazione sembra quasi una bestemmia”.

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