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Martedì, 19 Marzo 2024
Cinema

Su Netflix il film con la festa di San Calogero, il regista: “Spesso indifferenti ai migranti. Ma poi veneriamo un Santo nero“

Si tratta di un documentario girato tra la città dei templi, Porto Empedocle e Lampedusa nei giorni degli sbarchi. Racconta la vita di una giovane coppia di rifugiati congolesi. E sullo sfondo, la festa di “San Calò”

A 10 anni di distanza dalla sua realizzazione, il film-documentario di Antonio Bellia “The Black Saint - Il Santo nero” è disponibile su Netflix. Grazie alla popolare piattaforma streaming, quest’opera adesso avrà la possibilità di farsi conoscere dal grande pubblico, di essere riscoperta e ottenere la meritata visibilità.

Le riprese sono state effettuate tra Agrigento, Porto Empedocle e Lampedusa nei giorni in cui sbarcavano migliaia di migranti sulle coste dell’isola. Al centro della storia ci sono le vicissitudini di una coppia di rifugiati politici congolesi, Francis Shemisi e Mireille Mujinga Tambwe - che nel film interpretano se stessi - trapiantati nella città dei templi da diverso tempo. Sullo sfondo, attraverso il racconto di un pescatore di Porto Empedocle, fervono i preparativi per la festa di San Calogero, il cosiddetto “Santo nero” arrivato dall'Africa secoli fa e divenuto oggetto di una così immensa devozione da non potersi minimamente paragonare a quella, ad esempio, per il patrono San Gerlando.

La locandina de Il Santo Nero su Netflix-2

E così vengono fuori il paradosso e l’irrazionale: “Gli agrigentini - come spiegò il regista a suo tempo - spesso appaiono indifferenti alla presenza degli immigrati sul territorio, ma poi hanno un’infinita venerazione nei confronti di un ‘Santo nero’ che arriva da Cartagine: quell'uomo sbarcato come migliaia di clandestini che arrivano sulle coste siciliane.”

Sono proprio le immagini che raccontano la festa, con il giro per le vie della città del simulacro e con i fedeli che si arrampicano su di esso per accarezzarlo e baciarlo, a caratterizzare fortemente l’estetica del film-documentario di Bellia.

Agrigento, per i due protagonisti, diventa frontiera liquida del Mediterraneo. La loro storia si snoda in un percorso drammatico e sensuale che mette in risalto, partendo dall’esperienza personale, i temi universali dell'integrazione e dei diritti dell’uomo. Tutto si fonde metaforicamente nella catarsi pagano-religiosa che celebra San Calogero, in una festa in cui la venerazione del Santo sfocia, in alcuni casi, in fanatismo e violenza. 

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