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Il crollo del ponte “Morandi” fa paura agli agrigentini: quelle analogie con Genova

Il cavalcavia che collega la città dei Templi con Porto Empedocle e viceversa è chiuso dalla fine di marzo del 2017. Allora, la Procura aprì un'inchiesta

Il viadotto Polcevera dell'autostrada A10, noto come ponte Morandi, costruito a Genova tra il 1960 e il 1964 è crollato. Ci sono decine e decine di vittime accertate. Quello pensato e progettato, nel 1970, dallo stesso Riccardo Morandi - che ne ha fatti decine sparsi in tutto il mondo - ad Agrigento è chiuso, per rischio crolli, dalla fine di marzo del 2017. Il crollo di Genova - inevitabilmente - inquieta e preoccupa, e non poco, tutti gli agrigentini.   

IL VIDEO. Il momento del crollo del ponte Morandi

Nel 2017, il cavalcavia che collega Agrigento con Porto Empedocle e viceversa venne chiuso per il consolidamento di alcune travi di bordo degli impalcati. La chiusura dello strategico - per lo smaltimento del traffico - viadotto venne decisa, allora, poche ore dopo che la Procura di Agrigento aveva aperto un fascicolo di inchiesta "per accertare se il viadotto costituisca un pericolo per la pubblica incolumità". L'Anas, a fine marzo del 2017, confermato di aver ricevuto, dalla Procura, una richiesta di informazioni sulla situazione strutturale del viadotto e chiariva che "si stanno fornendo tutte le informazioni".

La Procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta 

Quella di marzo del 2017 non è stata però la prima chiusura del viadotto - che in realtà si chiama Akragas I e Akragas II - .

Firetto: "Servono percorsi alternativi"

Akragas l è stato chiuso, per la prima volta, per circa 4 mesi, nel 2015. Anche allora per lavori di messa in sicurezza. Venne riaperto, solo per i mezzi leggeri, soltanto nel luglio dello stesso anno. Poi, nel 2017 appunto, la nuova chiusura. E la riapertura - se tutto andrà per il verso giusto - è prevista per il 2021. Nel luglio dello scorso anno, il viadotto "Akragas II", ossia il tratto tra lo svincolo per via Dante e lo stadio "Esseneto", è stato riaperto ma non può essere percorso dai veicoli con massa superiore a 3,5 tonnellate.

Firetto all'Anas: "Una parte va demolita"

Nelle scorse settimane, dopo una bufera di polemiche, è arrivato una sorta di verdetto: non ci saranno demolizioni, né percorsi alternativi rasoterra. Progetti che erano stati auspicati da più parti, amministrazione comunale compresa.

Gli ambientalisti non cambiano idea: "Giù il ponte" 

Durante l'ultimo - in ordine di tempo - incontro con l'Anas, l’amministrazione, sindaco Lillo Firetto in testa, ha chiesto, e lo ha fatto ufficialmente, di predisporre un progetto preliminare per creare quella che potrebbe essere la viabilità alternativa al viadotto “Morandi”. Progetto preliminare da “incastonare” nel Prg. Piano dei lavori che servirà per programmare il futuro di Agrigento e dei Comuni attigui.

Le buste della gara d’appalto, da 30 milioni di euro, per la ristrutturazione dei viadotti Akragas I e Akragas II verranno aperte il 15 novembre. Eventuali ricorsi permettendo, il cantiere dovrebbe essere avviato prima della fine dell’anno. Nessuna sorpresa sui tempi previsti per la realizzazione della ristrutturazione: erano 30 i mesi preventivati e tanti sono sempre rimasti. Il sindaco ha chiesto, ed è una possibilità che l’Anas sta valutando, di programmare i lavori in modo da poter attuare, e al più presto, la riapertura al traffico leggero di step intermedi. 

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