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Giovedì, 25 Aprile 2024
L’iniziativa

“Ho scelto il Sud”, il progetto che racconta le storie di chi ha scommesso sulla propria terra: c’è anche Pino Cuttaia

Non solo cucina ma anche arte a 360 gradi: dal teatro alla musica per alimentare le proprie passioni tornando a casa o rimanendo senza mai fare le valigie

Sarà presentato domani a Palermo, nell’atrio dello Steri, il nuovo format intitolato “Ho scelto il Sud” per raccontare le storie di persone che hanno scelto di tornare in Sicilia o semplicemente di restare per alimentare le proprie passioni e trasformarle in lavoro senza risparmiarsi e soprattutto senza compromessi o rinunce che spesso questa terra costringe a fare.

Tantissimi sono andati via, ma tanti sono rimasti e tanti altri tornano, pronti a mettersi in gioco, inventare, costruire, recuperare, facendo tesoro degli anni passati lontano, riversando un bagaglio di esperienza acquisita che germina appena tocca questa terra. 

E’ questa una delle nuove sfide delle “Vie dei Tesori”: un viaggio a tappe nella creatività siciliana, con progetti innovativi che a volte dall’isola si sono irradiati oltre lo Stretto. Non mancano gli agrigentini in questo progetto che ambisce a diventare presto un vero e proprio network. Il cantautore Mario Incudine ha già composto quello che prepotentemente è diventato l’inno di questa carovana narrativa: una ballata molto orecchiabile che ovviamente si intitola, appunto, “Ho scelto il Sud”: sarà lui stesso a cantarla con altri suoi pezzi storici nel corso della presentazione di domani. 

Tra i presenti, oltre allo chef pluristellato Pino Cuttaia che dopo anni in Piemonte è voluto ritornare nella sua Licata ed è convinto che “chi vuole gustare la sua cucina, deve venire fin lì”, c’è anche Giuseppe Augello, ristoratore di Caltabellotta: oggi coltiva pistacchi e olio di grande qualità oltre a promuovere il suo territorio. Ed ancora Claudia Rizzo, regista e producer televisiva; il regista e musicista Marco Savatteri della “Casa del musical”. Settemila chilometri percorsi, quattro mesi di riprese, duemila ore di filmati, cinquanta video interviste già realizzate, un gruppo di lavoro di dieci professionisti fra segreteria organizzativa, giornalisti, videomaker e tecnici: “Ho scelto il Sud” è nato dalle “Vie dei tesori” con il supporto di Fondazione per il Sud e realizzato da Fuoririga. Un tentativo, insomma, di seminare speranza e colmare un deficit di narrazione su un Sud creativo, produttivo, non assistito, che spesso vive lontano dai riflettori. La troupe di Fuoririga ha raggiunto borghi, angoli, cittadine, campagne, poderi rustici, picchi di montagna. Sono stati utilizzati praticamente tutti mezzi di viaggio possibili auto, moto, treni, aerei, bus,traghetti e perfino cavalli per raggiungere uno degli intervistati che vive in un luogo quasi inaccessibile. 

Pino Cuttaia ha raccontato della sua scelta di non andare via da Licata “costringendo” anche tanti amanti della sua cucina a spostarsi dal nord per apprezzare piatti che sono esperienze culinarie. “Sono partito a 13 anni da Licata – dice - e ho vissuto più di vent’anni in Piemonte. Lì ho carpito il “rigore” nel lavoro, che ho affiancato alla sicilianità, ai profumi e ai sapori della mia isola. E ho deciso di tornare quando ho capito che potevo comunicare il mio territorio attraverso il cibo. Dentro un piatto c’è la cultura di un popolo, un patrimonio che deve essere difeso. Un po’ di incoscienza, un pizzico di coraggio. Lo dico ai giovani: confrontatevi, partite ma poi tornate sempre, siate orgogliosi della nostra Sicilia che è un vero e proprio continente. Io sono figlio di immigrati e non è giusto dovere partire per trovare lavoro altrove. Oggi sono un ambasciatore, faccio impresa portando sempre con me le mie radici”.

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