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Rosalba Cimino (M5s) ricorda Sciascia alla Camera: “Grazie a lui l’Italia comprese che cos’era la mafia”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

La deputata del Movimento 5 Stelle Rosalba Cimino, in occasione del centesimo anniversario della nascita di Leonardo Sciascia ha ricordato lo scrittore prendendo parola alla Camera dei deputati, in un intervento che ha reso omaggio all’autore racalmutese: “Un secolo fa nasceva Leonardo Sciascia, siciliano, nato in un paese, Racalmuto, che fece da sfondo a tutte le sue principali opere, e vissuto bella casa di campagna in contrada Noce, fonte di ispirazione e luogo di incontri autorevoli impressi nella memoria storica, intellettuale e politica italiana – ha detto in uno stralcio del suo discorso - Leggendo le sue opere è indiscutibile constatare quanto siano trasversali nelle epoche e nelle circostanze”. La deputata agrigentina, ha puntato l’attenzione anche sulla figura politica di Sciascia: “In questa stessa Aula- continua Cimino nel suo discorso - Sciascia fu deputato durante l’ottava legislatura, membro della commissione d’inchiesta sulla strage di via Fani e sull’assassinio di Aldo Moro. Riguardo al sequestro, poco prima di essere eletto, nel 1978 scrisse l’Affaire Moro, un lampo di lucidità e lungimiranza che ha offerto un’interpretazione illuminata di uno degli episodi più destabilizzanti della nostra storia, pubblicato proprio mentre le voci e le opinioni dei politici del tempo e degli intellettuali di turno si accavallavano sull’autenticità delle sue lettere, senza alcuno slancio o accortezza verso la condizione di prigionia del presidente Moro. Non soltanto, Sciascia ebbe un merito che è giusto ricordare ogni volta che ce ne viene data l’occasione: è con lui che l’Italia comprese cosa fosse davvero la mafia, perché fu il primo a parlarne senza filtri nel suo romanzo più conosciuto, Il Giorno della Civetta, smentendo chi asseriva, con non poca ipocrisia, che la mafia non esistesse e smuovendo le menti di chi, fino a quel momento, aveva considerato la criminalità organizzata alla stregua di un fenomeno di folklore”. La deputata, nel suo intervento per ricordare lo scrittore racalmutese ha esaltato la sua figura e il suo patrimonio letterario, citando anche la Fondazione Sciascia di Racalmuto: “Grazie alla Fondazione Leonardo Sciascia, che lo stesso volle pensare quando era ancora in vita e alla quale ha donato 15mila lettere personale e circa 3000 libri che ora fanno parte di una collezione che ne conta molte migliaia in più. Lì a Racalmuto, nel paese che gli diede i natali e nel quale fu maestro di scuola elementare, la Fondazione porta avanti un lavoro eccellente che custodisce e ne tiene viva la memoria”.

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