Da simbolo dell’Unità d’Italia a Palazzo Bellacera, andiamo a visitare il suggestivo borgo di Comitini
Il viaggio alla scoperta del territorio continua tra storia e antiche leggende
Dopo Sambuca uno dei borghi più belli d'Italia, Naro il paese fondato dai giganti e le meraviglie di Sciacca, tra i luoghi più suggestivi da visitare in provincia di Agrigento c’è sicuramente il suggestivo borgo di Comitini . Il più piccolo paese dell’Agrigentino, ben noto come terra dello zolfo, racchiude in sé una storia direttamente collegata al Risorgimento.
Qua infatti sorge la Petra di Calathansuderj dove, il 3 luglio 1859 durante la Seconda guerra d’Indipendenza, un numero di patrioti antiborbonici sentita la notizia della vittoria di Palestro dei Franco-Piemontesi guidati da Vittorio Emanuele II sugli Austriaci avvenuta il 30 e 31 maggio, issarono il primo Tricolore destinato a fare la storia dell'Unità d'Italia.
Tra i luoghi degni d’interesse meritano di essere mensionati oltre alla Chiesa dell'Immacolata, la Chiesa di San Calogero e la Chiesa Madre di San Giacomo Maggiore Apostolo, soprattutto il Palazzo Bellacera che dal 23 giugno 1627 al 1812 fu sede dei baroni di Comitini e poi del principato. Sono incerte le notizie in merito alla sue origine, esiste un documento del 1560 con riferimento ad una torre probabilmnte facente parte di una rete appartenente al periodo tardo-normanno. Esiste anche un'antica leggenda legata a questa struttura, tra le sue mura vagherebbe l’anima tormentata di Federico d’Aragona come ha raccontato Beniamino Biondi nel volume “L’isola spettrale. Guida immaginifica ai fantasmi di Sicilia”, apparizione testimoniata nel 1577 da Don Pietro Carrera, a condannarlo alla dannazione eterna e alla solitudine sarebbe stata la volontà divina.