Aragona, ecco il progetto “Don’t touch” per la tutela dei minori stranieri
Prevista l’apertura di sportelli anti-violenza, luoghi di accoglienza, ascolto e sostegno alle famiglie e alle vittime di abusi di ogni forma
Anche il Comune di Aragona ha aderito al progetto denominato "Don't touch" in difesa dei minori stranieri non accompagnati e delle loro famiglie.
Lo ha stabilito l'amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Pendolino accogliendo così il progetto promosso dalla cooperativa sociale "Badia Grande" - con ll’Asp di Trapani - e dal consorzio Unisom, finanziato nell’ambito del Fondo "Asilo migrazione e Integrazione 2014-2020", della durata di 18 mesi.
"Questo progetto –ha detto Pendolino - prevede l’apertura di sportelli anti-violenza, luoghi di accoglienza, ascolto e sostegno alle famiglie e ai minori stranieri vittime o potenziali vittime di violenza in ogni forma. Le attività saranno supportate da mediatori culturali per facilitare la comunicazione, le relazioni e i rapporti di fiducia e affidamento fondamentali in questo ambito. Sarà anche operativa un’unità mobile itinerante che, grazie ad un’equipe multidisciplinare, fornirà nei diversi territori informazioni, supporto ed accompagnamento al sistema dei servizi rilevando, inoltre, casi di disagio, di pericolo, sfruttamento, violenza o abuso, tratta.
Il progetto “Don’t Touch” offrirà inoltre un supporto specialistico e una formazione professionale agli operatori impegnati nel settore dell’immigrazione o che svolgono attività di presa in carico, tutela, accoglienza dell’utenza straniera (gestori di servizi di accoglienza, operatori e funzionari delle istituzioni locali, Comuni, Prefetture, Asp, scuole)".
"Nella fattispecie il Comune di Aragona - si legge nel protocollo d’intesa - dovrà collaborare per la realizzazione di quanto necessario allo svolgimento delle attività e al raggiungimento degli obiettivi progettuali; dare sostegno all’iniziativa, veicolando le informazioni sul progetto, con adeguata pubblicizzazione e risalto, al fine di coinvolgere gli operatori del settore; segnalare il corso di formazione ad alta specializzazione organizzato dal Consorzio Unisom concernente il fenomeno della violenza su minori stranieri e agevolare la partecipazione degli operatori interessati; informare e coinvolgere l’équipe multidisciplinare nel caso di emersione di situazioni di violenza su minori stranieri, favorendo – ove possibile – l’accesso presso i locali dello sportello antiviolenza della vittima o dei suoi tutori".