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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Rapina e omicidio di due anziani", Sabella condannato all'ergastolo

La Corte d'Assise d'appello di Palermo ha confermato la pena, 18 anni di reclusione, per l’altro imputato: Antonino Gucciardo, di 30 anni, che ha collaborato

La Corte di Assise d’appello di Palermo ha accolto la richiesta della Procura generale e condannato all’ergastolo Giuseppe Sabella, di 44 anni, di Sciacca, che, in primo grado, in abbreviato, al tribunale di Sciacca, aveva subito una condanna a 30 anni di reclusione per omicidio e rapina in danno di due anziani, di Menfi e Sambuca. Confermata, invece, la pena, 18 anni di reclusione, per l’altro imputato, Antonino Gucciardo, di 30 anni, che ha collaborato.

La Procura generale ha impugnato la sentenza di primo grado soltanto Sabella perché la riduzione per il rito abbreviato avrebbe dovuto evitargli l’isolamento diurno, ma non una riduzione fino a 30 anni. A Gucciardo, difeso dall’avvocato Mauro Tirnetta, il giudice Antonio Genna, del tribunale di Sciacca, nel processo di primo grado, ha concesso le attenuanti generiche e per lui la pena è stata di 18 anni di reclusione, 2 in meno rispetto a quelli sollecitati dall’accusa con il pm Carlo Boranga che per Sabella aveva chiesto l’ergastolo. Anche ieri, come aveva già fatto durante il processo d’appello e anche davanti al Gup del tribunale di Sciacca, Sabella, rendendo dichiarazioni spontanee, ha respinto l’accusa di avere ucciso i due anziani, ribadendo che lui ha commesso furti, ma non i delitti dei quali è accusato. Le due rapine hanno fruttato ben poco, assolutamente nulla quella di Sambuca e 400 euro e qualche moneta in argento quella di Menfi.

Sabella e Gucciardo erano accusati e sono stati condannati per omicidio volontario e rapina per la morte di Nicolò Ragusano, di 93 anni, aggredito, nella sua abitazione di Sambuca, il 6 luglio 2015 e deceduto pochi giorni dopo, il 21 luglio. E anche per la morte di Stefana Mauceri, di 85 anni, aggredita, nella propria abitazione, il 16 luglio 2015 e morta sette mesi più tardi. Gucciardo ha ammesso la sua presenza nelle case dei due anziani, assieme a Sabella, sostenendo che l’obiettivo era soltanto quello di rubare e scaricando su Sabella la responsabilità dell’aggressione. Sabella, invece, ha respinto ogni accusa. Una confessione, quella di Gucciardo, avvenuta durante l’incidente probatorio. 

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