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Sabato, 20 Aprile 2024
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Silvio Cuffaro torna a parlare della questione Girgenti Acque dopo l'intervento del TAR

Il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro, piuttosto amareggiato, si rivolge ai suoi concittadini e anche ai Commissari Prefettizi ribadendo le ragioni della sua ordinanza riguardante il trasferimento delle reti idriche al comune

Il primo cittadino di Raffadali, dopo l'ordinanza del mese scorso con la quale aveva deciso di riportare alla competenza comunale la gestione del servizio idrico, ha ricevuto diverse critiche e anche attacchi politici personali da chi vuole trarre profitto, a livello di consensi, anche da questa situazione, nonostante l'azione del sindaco sia fondamentalmente volta alla difesa di tutti i raffadalesi.

Questo l'intervento di Cuffaro che mira a fare il punto dell'attuale situazione.   

"Dopo tanti giorni di rispettoso silenzio, è arrivato il momento di dare ai cittadini raffadalesi le dovute informazioni riguardo l’ordinanza sindacale che disponeva a Girgenti Acque e alla gestione commissariale di trasferire al Comune la gestione del servizio idrico integrato.

Su tale ordinanza è stato presentato ricorso dal Ministero degli Interni e dalla Prefettura di Agrigento al TAR, per sospenderne l'efficacia in quanto, a dire dei ricorrenti, "priva dei presupposti giuridici".

Nonostante qualche sedicente giurista e qualche inesperto giovane politico locale, che sui social hanno definito la mia ordinanza “fumo negli occhi e senza basi giuridiche”, ad oggi la decisione monocratica del Presidente del  TAR Sicilia emessa in data 21/10/2019  ci dà ragione confermando la validità dell'ordinanza sindacale, specificamente come così riportato: "... considerato che l'ordinanza impugnata si basa su specifiche e rilevanti problematiche organizzative ed igienico-sanitarie connesse con l’erogazione del Servizio Idrico Integrato nel comune di Raffadali (turni di oltre dieci-quattordici giorni per l’erogazione dell’acqua, sversamenti di liquami in varie zone, disparità di trattamento degli utenti a causa della tariffazione loro applicata, rischi per l’igiene e la salute pubblica e per l’ordine pubblico), ... dei quali l’autorità comunale non può non farsi carico, anche agli effetti dell’adozione di ordinanze contingibili e urgenti ai sensi dell'art.50 comma 5 e/o dell'art. 54 comma 4 del Dlgs 267/2000 …”.

In questo momento sono, quindi, molto soddisfatto e restiamo in attesa della decisione del TAR in seduta collegiale fissata per il prossimo 7 novembre. In quella data si stabilirà il futuro e l’efficacia dell’ordinanza.

In questa battaglia ho trovato a sorreggermi solo la parte sincera del mio Popolo Raffadalese, mentre da parte di certa politica e conclamati giuristi ho ricevuto solo critiche, avendo quest'ultimi confuso una battaglia di dignità e di rispetto nei confronti dei diritti di un popolo, in una sterile battaglia per il consenso politico.

A costoro rispondo che "nella vita le battaglie si possono vincere come si possono pure perdere, l’importante è condurle e portarle avanti con orgoglio, convinzione e dignità".

Riconosco che combattere contro certi poteri non è semplice e spesso diventa molto complicato, sarebbe stato sicuramente più semplice non intraprendere iniziative, ma ciò avrebbe svilito il ruolo di un Sindaco nei confronti del Popolo che rappresenta e della nostra stessa Costituzione.

Sulle battaglie per la conquista dei diritti non si può e non si deve rinunciare a priori, specialmente quando queste vengono richieste da un popolo “assetato”, umiliato e tartassato per un servizio non reso e, peggio ancora, reso con tangibile e palese disparità di trattamento.

Di fatto, di fronte alla posizione assunta da parte dei Commissari Prefettizi, i quali, in riscontro alla nota di convocazione al fine di dare seguito all'ordinanza sindacale rispondevano adducendo le seguenti argomentazioni  “... ritenuta l’inesistenza giuridica della citata ordinanza, adottata in palese carenza di potere, e l’oggettiva insussistenza di poteri di convocazione dei Commissari Prefettizi ad opera di soggetti, ancorché pubblici, cui gli stessi non sono legati da alcun vincolo di dipendenza contrattuale e legale, si invita e diffida ad astenersi da qualsivoglia iniziativa o intervento che possa aggravare le oggettive illiceità, che  hanno caratterizzato l’operato del sindaco...”, il contenuto della decisione emessa da parte del Presidente del TAR  fa chiarezza sul dubbio posto dagli stessi.
A riprova di ciò impugnando l'ordinanza sindacale, nei modi di legge, viene di fatto ulteriormente ribadita e riconosciuta l'esistenza della stessa.

Sono rammaricato di tutto l'accaduto di questi giorni altamente lesivo nei confronti di un Sindaco eletto democraticamente dai suoi cittadini e dal popolo che rappresenta, il quale assolve ad un ruolo Costituzionalmente previsto e garantito, che non si tratta di un mero" soggetto, ancorché pubblico", ma fondamentalmente di un " SINDACO".

L’Appello che mi sento di fare a tutte le istituzioni di competenza, interessate alla problematica in questione, è quello di prestare attenzione ed essere più collaborativi con chi nel tempo ha subìto disservizi, inadempienze, disagi e disparità di trattamento ovvero tra i Cittadini di Raffadali e tra gli stessi e le altre collettività specie nell’ambito dei turni di erogazione.

Di essere più collaborativi ed avere più dialogo al fine di lavorare tutti insieme per migliorare e dare certezza sul futuro del servizio idrico integrato.

Voglio concludere dicendo che non mi sento depositario della verità ma voglio cogliere l'occasione per trasferire loro un messaggio che ho ricevuto da un Uomo saggio e di esperienza, parlando a proposito della verità, che ho fatto mio: "Ricordati, mi disse, che nella vita ci sono tre verità: la mia, la tua e quella GIUSTA".   
 

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