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Raffadali, per Gambino: incoerente e strumentale la manifestazione dell'opposizione

Il Presidente del consiglio comunale di Raffadali ha così bollato la manifestazione organizzata dai partiti di opposizione che tentano di coprire le pesanti responsabilità dei governi: regionale e nazionale sul ritorno all'acqua pubblica

Questa la nota inviata dal presidente del consiglio comunale di Raffadali, Francesco Gambino.

In questi giorni, si legge a Raffadali un manifesto firmato da PD-NCD ed altri pseudo - partiti, nel quale attaccano l’amministrazione per la vicenda riguardante il ritorno all'acqua pubblica e annunciano per giovedì 19 p.v. una manifestazione con comizio a chiusura.

 Per opportuna conoscenza e per onestà intellettuale, il contratto con Girgenti Acque non lo può rescindere autonomamente né il comune di Raffadali, né nessun altro comune della provincia per la ragione che il contratto con Girgenti Acque é stato stipulato a suo tempo dall'ATO idrico (oggi rappresentato dal Dott. Maisano, forse il centesimo commissario nominato dal presidente della regione Crocetta) che ha personalità giuridica distinta da quella dei singoli comuni che lo compongono. 

E’ bene sapere che il contratto può essere rescisso solo ed esclusivamente dall’Ato idrico, quindi dalla volontà del presidente Crocetta e qualora la commissione preposta alla verifica delle eventuali inadempienze del gestore, istituita secondo il disposto dell’art.12 della  legge 19/2015 rilevi l’esistenza delle inadempienze del gestore e faccia istanza alla regione stessa per la rescissione della convenzione. In caso contrario, è naturale che qualsiasi contratto rescisso prima della sua naturale scadenza, comporti delle penali da pagare.

 I firmatari del manifesto, dimenticano che il 2 ottobre scorso, il consiglio comunale di Raffadali, primo in provincia, ha deliberato all’unanimità su proposta del Sindaco la gestione in forma associata, diretta ed unitaria del servizio idrico integrato; una delibera, la n° 29 redatta nell’interesse di tutti i cittadini raffadalesi per completezza normativa e legislativa.

 Semmai, occorre dire, che la gestione non ha mai assunto la connotazione voluta dalle legge, cioè di gestione integrata nel contesto di quello che le disposizioni normative di riferimento, anzi richiamate, hanno individuato quale “ambito ottimale”. 

  E’ anche vero, cosi come riportato nella delibera di consiglio, che l’anomala gestione del servizio pubblico in questione, ha determinato gravi conseguenze in capo agli utenti del servizio residenti nei 27 comuni consegnatari degli impianti, i quali hanno dovuto subire una ingiusta disparità di trattamento, tariffe inique il cui importo è lievitato a causa delle diseconomie della gestione (basta passare davanti gli uffici di Girgenti Acque…..a volte io stesso, ogni mattina confondo i loro uffici con qualche Ministero)...

Gradirei, invece, che mi venisse spiegato cosa ci sia di solidale, di equo o di sinistra nel fatto che il cittadino con reddito elevato di Santo Stefano di Quisquina paghi l’acqua molto meno di uno povero di Raffadali stando al principio di solidarietà che ispira l’intera legislazione del settore quando prevede che tutti i cittadini hanno diritto alla stessa quantità di acqua allo stesso prezzo.

Semmai nel manifesto ci si aspettava che alzassero la voce di protesta contro il loro Governo nazionale Pd - Ncd prima di impugnare la legge regionale, cosa che è regolarmente avvenuta e non attaccare un’amministrazione che si è adoperata per dar voce alla chiara volontà popolare, espressa con il referendum del giugno del 2011, che ha scelto di riappropriarsi delle reti che erano state cedute all’Ato da un commissario regionale, e riprendere così a gestire in maniera autonoma il servizio idrico.

 Se il legislatore avesse scelto esclusivamente la gestione pubblica ed insieme avesse azzerato i contratti in essere, si sarebbe assunto in pieno la responsabilità della sfida con il codice civile, con l’Europa e con il governo nazionale e avrebbe reso più agevole il percorso per arrivare, anche ad Agrigento ed in altre province alla gestione pubblica dell’acqua.

Invece, in modo ambiguo e contraddittorio, ha scaricato sui sindaci tutto il peso della soluzione e della sfida, ed in questo senso Raffadali ha adempiuto in modo più incisivo e determinato rispetto agli altri consegnatari delle reti, basterebbe leggere le delibere adottate dai singoli comuni e fare il confronto con quella adottata dal nostro consiglio comunale.      
      
                                                     IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
                                                                          Francesco Gambino

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