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“Sesso con disabili ospiti della comunità”, slitta la sentenza

L’assenza del giudice Maria Teresa Moretti ha fatto rinviare il verdetto a carico di Angelo Saverini, 28 anni, dipendente di una struttura di Licata

L’assenza del giudice Maria Teresa Moretti, che compone il collegio della seconda sezione penale, ha fatto slittare la sentenza del processo a carico di Angelo Saverini, 28 anni, accusato di avere fatto sesso con una disabile di 16 anni, ospite di una comunità di Licata di cui l’imputato era un operatore. 

L’episodio sarebbe avvenuto la notte di Capodanno del 2013. I pubblici ministeri Salvatore Vella e Simona Faga, all’udienza precedente avevano chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Questa mattina, dopo l’arringa difensiva dell’avvocato Francesco Lumia, i giudici si sarebbero dovuti ritirare in camera di consiglio. 

L’assenza del magistrato, invece, ha comportato il rinvio al 13 novembre. 

Il processo, ormai in dirittura di arrivo, scaturisce dall’inchiesta sulla “comunità degli orrori” di Licata che ha già portato alla condanna del principale imputato, Carmelo Angelo Grillo, 51 anni. Lo stesso Saverini, in un primo momento, era finito a processo pure con l’accusa di favoreggiamento nei suoi confronti. 

Intanto la Procura ha messo a fuoco altri aspetti dei presunti abusi che sarebbero stati commessi nella comunità di Licata e lo ha mandato a processo per un’ipotesi di atti sessuali con minorenni che si sarebbero consumati “senza che i responsabili – avevano attaccato i pm durante la requisitoria – lo hanno mai denunciato, pur essendone a conoscenza come è stato provato dall’inchiesta”. 

Saverini avrebbe avuto, nella notte di Capodanno del 2013, quando sarebbe stato unico operatore in servizio nella comunità, dei rapporti sessuali con una disabile, ospite della struttura, di appena 16 anni.  

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