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Omicidio davanti alla telecamera nascosta, chiesta condanna all'ergastolo

Il pm propone il carcere a vita per il 49enne Luigi Cassaro, ripreso mentre spara a Luigi Calcagno: il movente resta un giallo

L’omicidio davanti alla telecamera che gli inquadra il volto e il cappello che gli cade prima della fuga con la traccia di sudore che lo inchioda: per il pubblico ministero Vincenzo Calvagno D’Achille non ci sono dubbi né attenuanti: il licatese Luigi Cassaro, 49 anni, accusato di avere ucciso con un revolver, lo scorso 23 agosto, Francesco Calcagno, 58 anni, all'interno della sua casa di campagna di Palagonia, nel Catanese, va condannato all’ergastolo. La pena chiesta dal pubblico ministero è la più alta possibile nonostante la riduzione di un terzo prevista dal rito abbreviato chiesto dal suo difensore, l’avvocato Calogero Meli dopo che il gip ha disposto il giudizio immediato saltando, quindi, l’udienza preliminare.

La moglie e i figli della vittima si sono costituiti parte civile, con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Marletta, e si sono associati alla richiesta di condanna del pubblico ministero. Il gup di Caltagirone, Maria Ivana Cardillo, ha poi disposto un rinvio al 27 settembre per le eventuali repliche delle parti e la sentenza. A tradire Cassaro, fra le altre cose, ci sarebbe un video. Il delitto è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza dell’abitazione della vittima. Dalle immagini si vede un uomo che arriva e spara a Calcagno (quest’ultimo non ripreso dalle telecamere) a pochi metri da un cane che resta impassibile. All’omicida è caduto anche il berretto che indossava, come si vede nel video, e nell’indumento c’è una traccia di sudore di Cassaro. 

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