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Licata, ospedale a rischio: la comunità si mobilita

Al San Giacomo d'Altopasso si registrano carenze, soprattutto, nell'organico dei medici. Consiglieri comunali, deputati, sindacati e associazioni fanno fronte comune

L’ospedale di Licata è a rischio di chiusura, ed allora la comunità si mobilita per sollecitare interventi che, invece, ne potenzino i servizi. Nell’aula capitolare del complesso conventuale del Carmine il consiglio comunale, convocato dal presidente Carmelinda Callea, si è riunito in seduta aperta, ed all’assise, oltre ad un nutrito numero di persone, hanno partecipato deputati, sindacati, partiti politici ed associazioni. Erano presenti i parlamentari del Pd Moscat e Panepinto, il sindaco Cambiano, il segretario locale del Pd Ingiaimo, il segretario della Cgil funzione pubblica dell’ospedale, Augusto, la responsabile del Tribunale per i diritti del malato, Cimino. Per l’Asp c’era il direttore amministrativo aziendale, Lombardo, mentre era assente il direttore generale Ficarra, per impegni presi in precedenza. Praticamente da tutti è arrivato l’appello ad integrare l’organico dei medici del San Giacomo d’Altopasso. Attualmente manca un anestesista, due medici in Ginecologia, non c’è il primario di Chirurgia Generale perché si è dimesso nei giorni scorsi, ed almeno un altro sanitario è necessario al pronto soccorso. Nei giorni scorsi, però, l’Asp ha assunto due nuovi medici per la Cardiologia.  

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