"Tangenti in cambio di finanziamenti agevolati", attenuate quattro misure cautelari
Operazione "Giano Bifronte": nei confronti di Pietro Carusotto, 61 anni, Vincenzo Scalise, 41, Angelo Sanfilippo, 61, e Calogero Curto Pelle, 61, tutti di Canicattì, l'obbligo di dimora è stato sostituito con l'obbligo di firma
Per quattro indagati dell'operazione "Giano Bifronte", che ipotizza un giro di tangenti all'Irfis (istituto finanziario per il credito, controllato dalla Regione Sicilia), è stata decisa un'attenuazione della misura cautelare.
Si tratta di Pietro Carusotto, 61 anni, Vincenzo Scalise, 41, Angelo Sanfilippo, 61, e Calogero Curto Pelle, 61, tutti di Canicattì. Il gip Francesco Provenzano, accogliendo la richiesta dei difensori - gli avvocati Calogero Meli e Antonio Bordonaro - ha sostituito l'obbligo di dimora a Canicattì con l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria una volta la settimana. Gli indagati sono soci di varie imprese che avrebbero corrotto il funzionario dell'Irfis Paolo Minafò per ottenere prestiti a tasso agevolato senza possedere i requisiti oppure per scavalcare le altre richieste di finanziamento.
L'inchiesta, intanto, approderà al riesame la prossima settimana.