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Incendi di rifiuti in città, scoppia la scontro istituzionale

Il deputato Sodano parla di "emergenza ambientale", il presidente del Consiglio comunale Tedesco smentisce

Roghi di rifiuti a Canicattì, scoppia il caso politico. 

Dopo l'incendio dei giorni scorsi nel centro comunale di raccolta di contrada Calandra, il "caso Canicattì" approda in Parlamento.

Ad intervenire è stato il deputato del Movimento 5 Stelle Michele Sodano. "Mentre io parlo migliaia di persone respirano diossina, respirano il risultato di roghi tossici che da mesi bruciano a Canicattì - ha detto - . C’è un’emergenza: capannoni, plastica, eternit, bruciano da mesi e mesi e la cosa più grave è che la politica locale non sta intervenendo, non sta facendo assolutamente nulla. Bisogna prendere dei provvedimenti: chiedo alla magistratura - ha continuato Sodano - di individuare i responsabili di questi delitti. Chiedo agli amministratori di Canicattì di ascoltare la voce dei cittadiini. Non possiamo accettare emergenze come quella che sta avvenendo".

Una denuncia che ha provocato come reazione l'intervento del presidente del consiglio comunale Alberto Tedesco, il quale ha replicato a muso duro al parlamentare accusandolo di aver pronunciato "affermazioni che hanno offerto all'Italia intera un immagine distorta di Canicattì, ledendone l'immagine e la dignità, denigrando l'azione degli amministratori locali che vi operano, ed a cui si è rivolto nel suo intervento chiedendogli "di ascoltare la voce del popolo".

Il Pd esprime solidarietà al sindaco Ettore Di Ventura

Tedesco esclude che sul territorio comunale sia stata "dichiarata alcuna emergenza sanitaria e ambientale dalle autorità competenti" e precisa che "gli amministratori di questa città, tra cui i consiglieri comunali di ogni colore politico, non se ne stanno con le mani in mano, hanno fatto e fanno tutto quello che è in loro potere, anche rivolgendo appelli alle autorità sovraordinate, affinché venga contrastato un fenomeno che si palesa come determinato scientificamente da mani criminali ed il cui solo fine è creare il caos nella nostra comunità".

"Lei sa benissimo - dice ancora Tedesco a Sodano -, inoltre, che le denunce alla magistratura non si fanno con appelli effettuati in Parlamento, ma si formalizzano presso gli uffici competenti, cosa che certamente lei farà, perché altrimenti il suo sarebbe un appello intriso soltanto di demagogia".

Tedesco chiede al deputato di sostenere una riforma delle sanzioni previste per le violazioni ambientali, facendosi carico della proposta avanzata dallo stesso Tedesco e dall'assessore Palermo di aumentare fino a 20mila euro le multe. 

Intanto è il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura, ad attivarsi con una nota inviata al presidente della Regione, al prefetto e ad altre istituzioni "in merito ai preoccupanti incendi di rifiuti che da mesi si verificano in città e che stanno minando la salubrità dell’ambiente con gravi conseguenze per la comunità canicattinese e l’immagine di questa Città". “Dopo l’ultimo incendio, che lo scorso 9 ottobre ha interessato il centro raccolta di contrada Calandra, peraltro già sottoposto a sequestro da parte dell'Autorità Giudiziaria, appare necessaria una risposta concreta da parte delle autorità competenti affinchè venga ripristinato l’ordine in questa città – dichiara il sindaco Di Ventura – Non è possibile né tantomeno tollerabile che a causa di fatti criminali si sia creato un fisiologico allarme sociale. Penso ai nostri figli, ai nostri padri e ai nostri nonni, a tutte le fasce più deboli della nostra comunità, ai produttori che possono vedere compromessi i loro raccolti, e al danno d’immagine che sta subendo il nostro territorio, col rischio che in tal modo si possa nuocere alla delicata campagna di vendita e commercializzazione dei prodotti agricoli locali. È ora di dire basta allo scempio che qualcuno vuole fare di questa Città. Possiamo contrastare, e lo stiamo facendo, gli incivili che non vogliono rispettare le regole, ma da soli non possiamo contenere queste azioni criminali. Urge e necessita un serio impegno da parte di tutti, Politica, forze dell’ordine, organizzazioni di categoria e tutti gli organismi preposti alla tutela della Legalità”.

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