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Quattro assalti in banche e benzinai, processo fermo dopo quindici anni

Problemi per l'assegnazione dei giudici, nemmeno un'udienza per i due presunti rapinatori accusati di avere messo a segno dei "colpi" a partire dal 2004

Quindici anni dai fatti e quasi un anno dal rinvio a giudizio, disposto dal giudice dell’udienza preliminare Alessandra Vella: il processo a carico di due presunti rapinatori, accusati di avere messo a segno quattro rapine fra banche e distributori di benzina, resta fermo al palo.

Alla precedente udienza il presidente della prima sezione penale Alfonso Malato aveva rinviato a oggi l’apertura del dibattimento dopo essersi dichiarato incompatibile, in quanto ha già trattato il procedimento nella fase delle indagini preliminari. Questa mattina l’udienza è stata aggiornata al 2 maggio per consentire agli uffici di individuare un collegio davanti al quale si possa celebrare il processo.

L’ipotesi, a questo punto, è quella di trasferire il fascicolo a un’altra sezione. Sul banco degli imputati i due presunti responsabili di quattro rapine, ai danni di distributori di benzina e banca. Si tratta dei canicattinesi Diego Cutaia, 35 anni, e Lorenzo Licalzi, 32. I due, difesi dagli avvocati Gero Lo Giudice e Angela Porcello, sono accusati di avere messo a segno quattro assalti commessi fra il novembre del 2004 e il febbraio successivo. Cutaia, armato di pistola, avrebbe rapinato un distributore di benzina di Canicattì e una banca di Camastra ottenendo un bottino complessivo di 17 mila euro. Li Calzi, sempre con una pistola, avrebbe rapinato due distributori di benzina di Canicattì e Naro e in quest’ultimo caso l’addetto al distributore fu colpito con un pugno al volto. 

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