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Raccolta differenziata ed evasione, quando i numeri non tornano

Il raggruppamento temporaneo di imprese è stato costretto ad approntarne altri 2.500 di batterie di mastelli per dar corso alle richieste di quanti entro i termini non erano riusciti a ritirarli

Raccolta differenziata ed evasione. A Canicattì, negli ultimi giorni, sembra esserci - stando a quanto riporta oggi il Giornale di Sicilia - un "balletto" di cifre che, una volta incrociate, dovrebbero cercare di fare chiarezza e stabilire quanto è grande la sacca composta dagli evasori. Il servizio di raccolta “porta a porta” dei rifiuti differenziati è partito su tutto il territorio comunale l'11 marzo scorso ed è stato aggiudicato a Sea-Ecoin-Iseda. Le previsioni del bando dell'Aro “Canicattì-Camastra” e della relativa offerta vincitrice indicavano in 12.408 i kit da distribuire agli utenti per la raccolta differenziata “porta a porta” più qualche centinaio per le attività commerciali ed i condomini che ne avrebbero fatto richiesta. Il raggruppamento temporaneo di imprese è stato costretto ad approntarne altri 2.500 di batterie di mastelli per dar corso alle richieste di quanti entro i termini non erano riusciti a ritirarli. 

I nuclei familiari censiti sono circa 14 mila più un centinaio di convivenze di fatto o gruppi. Gli immobili censiti ed accatastati sono oltre 17.687 mila al dato presente sul sito riferito al 2001. In quasi venti anni dovrebbe essere lievitato. Per la tassa rifiuti ci sono 12-13 mila utenti censiti e in parte non paganti. 

Le utenze elettriche attive sarebbero molto vicine a ventimila cioè il 60 per cento in più degli utenti del servizio di raccolta spazzamento e conferimento in discarica dei rifiuti il cui costo per il 2019 solo per il comune di Canicattì è stato ipotizzato in oltre 7 milioni di euro. 

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