Nella Valle dei Templi si miete il grano degli Dei, Vita: “C’è tanto da fare ma con i sacrifici i risultati arrivano”
Venti ettari di terreni del parco archeologico destinati alla produzione dei grani antichi siciliani: Tumminìa e Russello
Un vasto tappeto dorato su cui domina, maestosa, la collina sacra di Akragas, con i suoi templi dorici che per secoli sono state sentinelle del duro lavoro che dai campi, ha reso possibile sfamare diverse generazioni di agrigentini. Poi con l’avvento dell’agricoltura intensiva e la priorità data allo sviluppo turistico finalizzata alla sola presenza dei beni archeologici, questi terreni sono stati progressivamente abbandonati.
Da qualche anno però le mutate esigenze progettuali, hanno indotto l’ente Parco a ridare vita a quei terreni, recuperando e valorizzando le coltivazioni della tradizione cerialicola.
Ed ecco dunque che nella piana di San Gregorio, 20 ettari di terreni sono stati dati in gestione ad una cooperativa di giovani imprenditori per la produzione di due varietà di grani antichi siciliani: la Tumminia e il Russello.
Le fiamme distruggono i grani antichi della Valle dei Templi, raccolto andato in cenere
La mission è quella di trasformare il frutto delle dorate spighe in farina e pasta con un marchio che ha nella Valle dei Templi il suo naturale certificato di garanzia. La riscoperta di queste varietà di cereali è un fenomeno in forte espansione, soprattutto in Sicilia dove sono oltre cinquanta le tipologie di grano antico, un ritorno al passato dovuto anche alle nuove politiche in materia di corretta e sana alimentazione. Molti giovani imprenditori dunque, ripercorrono le orme dei loro antenati, investendo nei campi per il loro futuro.