"Sea Watch 3", l'avvocato di Carola: "Non si può criminalizzare per aver fatto quello che non fanno i Paesi europei"
L'ormai ex comandante Rackete si è detta felice per aver potuto spiegare la vicenda del salvataggio ai magistrati
Carola Rackete, in inglese, si è detta felice per avere avuto l’opportunità di avere esposto i dettagli della vicenda ai magistrati.
“Questo è un salvataggio in mare con tutti i crismi della regolarità – ha spiegato il legale Alessandro Gamberini - tutto era documentato nel diario di bordo. E’ una vicenda – ha aggiunto - a nostro avviso, chiara. La nave si trovava in stato di necessità, tutti dicono che la Libia non è in grado di offrire porti sicuri, lo dice il ministro degli Esteri – precisa Gamberini - che ha dichiarato espressamente, Tripoli non è un porto sicuro, questo esigerebbe che i Paesi europei, si decidessero a presidiare le acque Sar, perché chi lo deve fare? - si interroga il legale - Le organizzazioni di volontari? La Sea Watch è uno di questi volontari, criminalizzare la Sea Watch perchè fa una cosa che dovrebbero fare gli stati europei, è una cosa incoerente”.
Il legale di Carola Rackete: "Clima di odio alimentato da chi ha ruoli istituzionali"