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Agrigento solo andata, De Laurentiis: "Cannoli o arrosticini? Non fatemi scegliere"

Rino De Laurentiis è uno dei punti fermi della Fortitudo Agrigento. Arrivato all’ombra della Valle dei Templi nel 2012, è cambiato ed è cresciuto dentro e fuori il PalaMoncada. Patito di dolci e arrosticini, De Laurentiis è diventato anche "Ringhio", lo chiamano così i compagni di squadra ma anche i semplici tifosi. Sulla sua strada Franco Ciani, coach che lo ha cresciuto e forgiato, oggi Rino De Laurentiis è un giocatore fondamentale per il roster di Agrigento. Le passioni del giocatore di Guardiagrele, in provincia di Chieti, con l’accento che ogni tanto lo tradisce. Si, perché De Laurentiis è una sorta di agrigentino d’azione, lui si sente così: “E’ la mia seconda casa. La famiglia? Per me è fondamentale, andare via non è stato semplice. Qui, sono cresciuto tanto, mi sento quasi a casa. Anzi, forse adesso è la prima casa”.

Foto Montana Lampo

L’emozione della finale di Torino ancora sulla pelle, quella partita lui, proprio non l’ha dimenticata. Il legame speciale con Albano Chiarastella, Marco Evangelisti e Ale Piazza, la sua terra lontana e Agrigento come nuova realtà. Rino De Laurentiis è il beniamino del pubblico biancazzurro. Il giocatore dalla faccia pulita, ha voglia di prendersi il PalaMoncada, giorno 1 maggio i biancazzurri affronteranno la Kontatto Bologna, per una sfida che si presenta da sola. Gli addetti ai lavori del basket che conta, hanno messo spesso De Laurentiis come giocatore italiano interessante, testa bassa e pedalare, ‘Ringhio’ non si è fatto mai distrarre da niente, concedendosi come tifosa speciale la sua mamma. “Verrà a vedere i play off, non vedo l’ora”.

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