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Sabato, 20 Aprile 2024

Dipendenti senza stipendi, i sindacati: "Non sono stati rispettati gli accordi, vogliamo chiarezza"

Lavoratori del Comune di Porto Empedocle in piazza questa mattina davanti alla Prefettura di Agrigento

“Non è e non deve diventare una guerra tra poveri”. I dipendenti comunali di Porto Empedocle scendono in piazza per incontrare il prefetto di Agrigento Dario Caputo e chiedono il rispetto degli accordi già presi. A portare alla protesta i lavoratori, infatti, non è il fatto che nei prossimi giorni saranno pagate le spettanze degli operatori ecologici invece che del personale dell’Ente (da tre mesi senza stipendio) ma piuttosto il fatto che non si sarebbe rispettato un accordo già preso. Un paio di anni fa, infatti, nel bel mezzo di un’altra gravissima crisi, quando i lavoratori rimasero 5 mesi senza stipendio, si era concordato che il 60% delle risorse progressivamente incassate dall’Ente sarebbero dovute andare per garantire le 300mila euro circa mensili dello stipendio dei lavoratori.

E invece?. “La questione è stata trasformata erroneamente in una guerra tra poveri – spiega Valerio Alfano, Cgil. Noi non siamo qui a protestare perché sono state pagate le ditte e i netturbini, dato che sono anche loro padri di famiglia e hanno diritto ad uno stipendio. Noi protestiamo perché in Prefettura è stato fatto un accordo unilaterale, al quale erano presenti solo le rappresentanze dei netturbini senza i lavoratori del Comune”. Alfano ha inoltre attaccato la Regione, che ha destinato, dice “solo le briciole” per i piccoli comuni pur destinandone 20 milioni di euro per il comune di Catania. “Con queste briciole, forse, si pagheranno dicembre e 13esima e per il passato rimarrebbero fuori – conclude “.

“Su 140 lavoratori dell’ente – spiega Carlos Bonfanti, rappresentante Cisl - una sessantina sono precari e proprio nei giorni scorsi sono state avviate le procedure di stabilizzazione. Nel frattempo però al prefetto chiediamo equità. Questi accordi è giusto che si facciano, ma è giusto anche che il prefetto, in quanto massimo garante della legalità , facesse sì che alla firma di questo accordo fosse presente anche la rappresentanza della funzione pubblica”.

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