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Il sangue si "lava" con il sangue, il procuratore aggiunto Vella: "Provincia legata a dinamiche arcaiche"

Investigatori e inquirenti stanno adesso cercando i mandanti dell'omicidio di Angelo Carità

Il sangue si "lava" con il sangue. Nonostante la giustizia intervenga, nell'Agrigentino si continua a rimanere ancorati all'età della pietra. "L'omicidio di Giovanni Brunetto aveva trovato, nelle aule di giustizia, un colpevole: era Angelo Carità, anche se la condanna non era definitiva - ha spiegato il procuratore aggiunto Salvatore Vella - . Ma evidentemente continuiamo ad essere legati a dinamiche arcaiche, quindi anche questo episodio di sangue trova una matrice in un altro episodio di sangue".

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L'omicidio di Angelo Carità, per la Procura di Agrigento, ha un unico indagato e si sta procedendo a carico di ignoti per cercare i mandanti. "Non vi è un collegamento diretto fra l'omicida e la vittima - ha continuato a spiegare il procuratore aggiunto - e questo ci fa presupporre che sia stato mandato da qualcuno per commettere questo delitto".

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"Abbiamo visionato una notevole mole di filmati degli impianti di video sorveglianza - ha spiegato il tenente colonnello Rodrigo Micucci, a capo del reparto Operativo provinciale - . Successivamente abbiamo rinvenuto un giaccone e i rilievi del Ris hanno consentito di ritrovare delle tracce ematiche riconducibili alla vittima dell'agguato. E' un risultato, quello di oggi, efficace per un territorio per il quale continuerà ad esserci la massima attenzione da parte nostra". 

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