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Venerdì, 29 Marzo 2024

Maxi cartella esattoriale da 39mila euro, Ignazio Cutrò: "Chiedo aiuto al Ministero dell'Interno"

Il testimone di giustizia spiega che denuncerebbe ancora il malaffare, ma insieme alla sua famiglia lascerebbe subito dopo l'Italia

"Spero e confido ancora nelle Istituzioni, perché io non ho alternative: non faccio più l'imprenditore e quindi non ho più la possibilità di potere pagare questo debito".

Così interviene il testimone di Giustizia Ignazio Cutrò ai microfoni di AgrigentoNotizie dopo la cartella esattoriale di circa 39 mila euro recapitata da Riscossione Sicilia. Cutrò, spiega che il debito di cui è chiamato a rispondere non deriva da una errata gestione della sua vecchia impresa ma, sarebbe legato ai danni subiti dall'azienda dopo che lo stesso ha deciso di denunciare i propri estortori. 
Risarcimenti danni, che secondo quanto riferito da Cutrò, sarebbero stati riconosciuti dallo Stato nel 2011 ma che ancora
non gli sono stati elargiti. "Questa situazione può essere risolta solo dalla commissione centrale di sicurezza del Ministero dell'Interno", dice rassegnato Cutrò.

Il testimone di giustizia, che agli imprenditori dice di continuare a denunciare il malaffare, nell'eventuale ipotesi che lo stesso, in futuro, si ritrovasse ancora nelle condizioni di dovere sporgere altre denunce, rammaricato dichiara: "Prima prenderei la mia famiglia, la porterei fuori dall'Italia e dopo andrei a denunciare".

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